In Gran Bretagna sempre più neomamme licenziate
La Commissione parlamentare per la Parità invoca un'iniziativa urgente del governo
Cresce il numero delle mamme lavoratrici licenziate da aziende britanniche durante o subito dopo la gravidanza, con un pretesto o con un altro. Lo denuncia un rapporto della commissione parlamentare sulle Donne e la Parità, invocando un’iniziativa urgente da parte del governo di Theresa May a tutela delle lavoratrici e contro quella che viene definita una «sconvolgente forma di discriminazione».
Il rapporto rivela che il numero delle donne costrette a lasciare in contemporanea con il permesso di maternità è raddoppiato nel Regno Unito dal 2005 fino a coinvolgere almeno 54.000 persone. E suggerisce di adottare come contromisura norme analoghe a quelle in vigore in Germania, dove in gravidanza e nei 4 mesi successivi il posto di lavoro delle donne è blindato, salvo rare e specifiche fattispecie, ed è quasi impossibile inserirle in nuove liste di lavoratori in esubero.