Il presidente filippino: vaffa e dito medio all’Ue
Duterte manda a farsi fottere gli europei. Accusato di essere a capo di un regime violento, ha ricordato le atrocità commesse in passato contro molti popoli colonizzati
Criticato dall’Unione europea per la scia di sangue lasciata dalla sua «guerra alla droga», il presidente filippino Rodrigo Duterte ha risposto a Bruxelles mostrando il dito medio e con un sonoro «andate a farvi fottere».
È successo in un discorso tenuto di fronte a funzionari governativi a Davao, la città del sud di cui Duterte è stato sindaco per oltre vent’anni prima di essere eletto presidente lo scorso maggio.
«Ho letto la condanna dell’Unione europea contro di me. Dirò loro “fuck you”. Lo state facendo per farvi perdonare i vostri peccati», ha dichiarato Duterte a una platea che ha riso divertita.
Il leader di Manila ha definito gli europei ipocriti, menzionando le atrocità commesse in passato contro molti popoli colonizzati. Il video dell’episodio, avvenuto martedì sera, è stato trasmesso ieri dalle tv locali.
In precedenza, il Parlamento europeo aveva condannato «l’onda di esecuzioni extragiudiziali nelle Filippine», che in neanche tre mesi con Duterte al potere ha causato circa 3.500 morti.
Gli epiteti contro l’Unione europea sono solo gli ultimi di una serie di uscite fuori dalle righe di Duterte contro altri leader mondiali. Poche settimane fa, aveva chiamato Barack Obama «figlio di puttana», fatto che ha portato gli Usa ad annullare un incontro tra i due presidenti al margine di un vertice regionale in Laos.
Salito al potere con la promessa di uccidere 100mila criminali, Duterte mantiene ancora un consenso record in patria.
Proprio pochi giorni fa, noncurante delle critiche internazionali, ha annunciato di voler continuare con il giro di vite contro il narcotraffico per almeno altri sei mesi, data la gravità dell’emergenza.