Lipsia, suicida in cella il siriano sospettato di terrorismo

Jaber Albakr, il sospetto terrorista siriano arrestato lunedì scorso in Germania, è stato trovato morto impiccato nella sua cella nel carcere di Lipsia.

Il ministero della Giustizia conferma il suicidio con una nota imbarazzata, mentre la polizia di Lipsia, criticata dalla stampa per la scarsa sorveglianza, convoca una conferenza stampa per spiegare l'accaduto.

L'informazione della morte di Albakr viene riportata anche dal sito del settimanale Der Spiegel, precisando che il siriano era entrato in sciopero della fame.

Il giovane, secondo la polizia, era "tenuto sotto costante osservazione a causa di acuto rischio di suicidio".

Negli interrogatori Jaber Albakr aveva accusato di "connivenza" alcuni siriani che lo avevano immobilizzato e consegnato alla polizia, scrive la Dpa citando proprie fonti. L'agenzia aggiunge che "resta per il momento non chiaro in che misura tali affermazioni siano state valutate come attendibili" oppure scartate come un tentativo di "autodifesa".

La Procura federale non le ha volute confermare, né è nota la posizione degli altri, ossia se siano solo testimoni o sospettati.

Albakr era fuggito quando la polizia stava perquisendo il suo appartamento, nella città di Chemnitz, dove è stato trovato del materiale esplosivo.

"Quanto accaduto ieri sera richiede un rapido e completo chiarimento da parte delle autorità della Sassonia e credo che sarà fatto con grande serietà". Lo ha detto il ministro dell'Interno Thomas de Maizière, parlando al canale pubblico Zdf della morte di Jaber Albakr, il terrorista siriano suicidatosi nel carcere di Lipsia. La vicenda "rende più difficili le indagini sui mandanti e complici", ha aggiunto.

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