Il ministro Giannini: la maturità ora non cambia
L'ipotesi di modificare l'esame di maturità è allo studio, ma per quest'anno nessun cambiamento: lo afferma il ministro Giannini
Non si cambiano le regole del gioco a partita iniziata.
A giugno gli studenti del quinto anno delle superiori affronteranno la maturità nella versione attuale.
Parola del ministro Giannini.
«Non c’è alcun cambiamento in vista per l’esame di maturità del prossimo giugno. Soprattutto per quanto riguarda la composizione delle commissioni» ha assicurato la titolare del dicastero di viale Trastevere riferendosi a notizie di stampa secondo cui già a giugno debutterebbe l’esame di stato «riformato» con commissari soltanto interni e due sole prove scritte nazionali.
«La legge delega in materia di valutazione è ancora oggetto di consultazioni e non esistono testi definitivi. È del resto evidente che qualsiasi novità su un tema di questa rilevanza verrebbe comunicata tempestivamente e con modalità ufficiali al mondo della scuola da parte del Ministero, nel rispetto di migliaia di insegnanti, di studenti e delle loro famiglie» ha spiegato il ministro.
Sulla questione sono già al lavoro da tempo esperti; se ne sono occupati nei mesi scorsi i tavoli istituiti nell’ambito della delega sulla valutazione che riguarda anche voto ed esami.
Le decisioni non saranno d’imperio, ma - dicono a viale Trastevere - frutto di una consultazione dal basso (soprattutto sulla questione dei voti, lettere invece di numeri per gli studenti più giovani) che potrebbe avvalersi anche di focus group e questionari.
Che la maturità abbia bisogno di un restyling il ministro lo aveva confermato anche in occasione dell’ultimo esame di Stato («è indubbio che abbia bisogno di un tagliando»).
Così come aveva anticipato che l’alternanza scuola-lavoro sarebbe arrivata strutturalmente all’esame di maturità.
Si sta valutando il modello con due sole prove scritte, ma nessuna decisione è stata ancora presa. Nelle prossime ore saranno pubblicati i primi atti relativi all’esame 2017 (le modalità previste per i candidati esterni e poi la composizione delle commissioni) che non prevedono modifiche rispetto alle regole attuali.
Le associazioni studentesche sono comunque in allarme.
«Siamo preoccupati per alcune considerazioni emerse, che vanno a smentire diverse discussioni precedentemente avviate» afferma Giammarco Manfreda, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti medi.
«È fondamentale che la valutazione dello studente tenga conto del percorso scolastico svolto negli ultimi tre anni, e non solo durante l’anno della maturità. Questo principio non deve però portare a utilizzare strumenti, come le prove invalsi, non idonei al raggiungimento di una valutazione che tenga conto del percorso dei singoli» avverte Manfreda sollecitando un testo scritto «al più presto» e chiedendo che il confronto con gli studenti riprenda subito.