Oggi la Giornata mondiale delle persone con disabilità
Un quarto della popolazione dell'Unione europea sopra i 16 anni (il 25,3%) ha dichiarato di avere avuto nel 2015 limitazioni moderate o severe nelle attività quotidiane per motivi di salute per un periodo superiore a sei mesi. In Italia la percentuale è leggermente sopra la media europea, al 29%.
I dati sono stati diffusi dall'Eurostat in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità in programma oggi, 3 dicembre.
Il Paese messo peggio, almeno nella percezione dei suoi cittadini, è la Lettonia (38,4%). Salute di ferro a Malta, dove appena il 9,7% dichiara problemi di lunga durata. Nell'Ue si registra uno scarto tra le limitazioni dichiarate dalle donne (27,5%) e gli uomini (23,0%).
Le disabilità di lunga durata autodichiarate diminuiscono infine all'aumentare del livello di reddito. Un terzo dei più poveri (il 31,2%) hanno segnalato limitazioni di lunga durata contro il 17% dei più ricchi. Lega Filo d'oro, in Italia quasi 3 milioni disabili.
Problemi cognitivi, di comunicazione, di movimento ma anche malattie croniche: sono circa 3 milioni le persone con una qualche forma di disabilità in Italia, spesso costrette a fronteggiare barriere architettoniche e burocratiche, oltre alle difficoltà stesse dettate dalla loro condizione.
Per promuovere la conoscenza sui tanti ostacoli che ogni giorno si trovano ad affrontare e promuovere il diritto all'inclusione, si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale delle Disabilità. L'iniziativa, prevista dal "Programma di azione mondiale per le persone disabili" adottato nel 1982 dall'Assemblea generale dell'ONU, è stata recepita, dieci anni dopo anche dalla Commissione Europea.
Tra manifestazioni, convegni ed eventi di vario tipo, tantissime le iniziative previste da Nord a Sud Italia.
In Italia in particolare, ricorda la Lega del Filo d'Oro, "ci sono circa 1 milione e 700 mila persone con disabilità alla vista o all'udito, di cui oltre 9.850 sono bambini o ragazzi che frequentano la scuola".
La situazione più grave però è quella che si trovano ad affrontare le "oltre 189 mila persone sordocieche, che molto spesso vivono una condizione di isolamento perché affette anche da altre minorazioni di tipo motorio, intellettivo o neurologico".
Troppo spesso infatti vedono negata la possibilità a partecipare attivamente alla vita sociale: per l'86,7% degli adulti sordociechi è un problema insormontabile anche solo uscire di casa, utilizzare i mezzi di trasporto o accedere agli edifici pubblici, come gli ospedali (Studio Istat, 2015).
"Il diritto all'inclusione nella società delle persone con disabilità - afferma Rossano Bartoli, segretario della Lega del Filo d'Oro, che da oltre cinquanta anni si prende cura delle persone sordo cieche - potrebbe essere agevolato grazie ad interventi, servizi e ausili che consentirebbero loro di sperimentare condizioni di vita migliori e più partecipazione sociale".