Attentato di Berlino, in un video il giuramento del terrorista
«Giuro fedeltà al principe dei fedeli Abu Bakr al Baghdadi. Veniamo a sgozzarvi come maiali».
È il video testamento di Anis Amri, il killer della strage al mercatino di Berlino, pubblicato oggi dai network ufficiali dell’Isis, dopo l'uccisione del terrorista, in Lombardia.
Nel filmato di oltre due minuti il giovane compare sbarbato, ha i capelli corti e una giacca nera. Indossa le cuffie e registra apparentemente da solo il video, come fosse un selfie.
Sembra un qualsiasi ragazzo europeo. Ma è proprio contro l’Europa e l’Occidente che lancia i suoi strali e l’appello ai «fratelli» del Jihad: «Ogni essere umano in grado di combattere, vada a uccidere in tutta Europa i crociati maiali».
Il video testamento è stato girato a Berlino: sullo sfondo si nota chiaramente il ponte pedonale di NordHafen, (porto del nord, ndr) su un canale del fiume Sprea. Nelle vicinanze sono situati un ospedale dell’esercito e diversi ministeri. Il ponte è nel quartiere settentrionale di Moabit, lo stesso dove Amri sarebbe stato avvistato almeno in un paio di occasioni. Le immagini di una videocamera di sorveglianza avevano indotto gli inquirenti a pensare che fosse proprio lui quello ritratto davanti a una moschea nei dintorni. Ma l’informazione si è rivelata sbagliata.
Non è chiaro quando sia stato girato il video: in alcuni casi i jihadisti dell’Isis si sono filmati prima di entrare in azione. Così non è stato però per Amedy Coulibaly, che rivendicò in un video l’assassinio di una agente francese e la sua complicità con i fratelli Kouachi nel massacro di Charlie Hebdo.
Poi venne ucciso ore dopo nel raid nell’ipermercato kosher dove aveva preso diversi ostaggi.
Secondo Rita Katz, la fondatrice del Site - il sito di monitoraggio dell’estremismo islamico sul web - il filmato del presunto killer di Berlino dimostra che «ha agito per l’Isis ma lo Stato islamico non ha coordinato l’azione».
Un’affermazione che altri analisti non condividono. Il giovane non sembra determinato come i suoi predecessori.
Probabilmente il messaggio era già stato scritto, e nel ‘recitarè il suo testamento il ragazzo incespica con l’arabo, sbaglia anche qualche parola.
È certo però che qualcuno lo abbia istruito, perlomeno sulle modalità per confezionare il filmato e inviarlo ai network dell’Isis. Dove poi altre mani hanno apposto il logo dell’agenzia Amaq, per diffonderlo in rete poche ore dopo l’uccisione di Amri a Milano.
Secondo il sito Mondafrique gli 007 marocchini avevo segnalato la sua affiliazione ai colleghi tedeschi in due informative a settembre e ottobre. In questa ricostruzione si fa accenno anche a due responsabili dell’Isis, uno russo e l’altro marocchino, «in contatto con Amri a Dortmund».
Se Amri faceva parte di una cellula più ampia potrebbe essere tornato in Italia per comprare documenti falsi e poi partire per altre destinazioni. Una potrebbe essere la ‘rotta sud’, quella usata in passato anche da Salah Abdeslam e altri componenti del commando di fuoco degli attentati di Parigi, che dalle coste italiane porta in Grecia o nella vicina Turchia, terra di fuga privilegiata dei jihadisti dell’Isis dall’Iraq e dalla Siria.