«Giornata antirazzista e terrona» A Pontida il festival anti-leghista
Dopo la visita di Matteo Salvini a Napoli, con la sfida al sindaco Luigi de Magistris, che chiedeva per il comizio leghista una location diversa dall’altamente simbolica Mostra d’Oltremare, la risposta dei movimenti popolari e dei centri sociali, quelli del sud in testa, che oggi sono arrivati a Pontida per una manifestazione antirazzista nel luogo simbolo del leghismo (qui si svolge ogni anno il raduno delle camicie verdi) e per denunciare quella che considerano demagogia xenofoba del Carroccio.
Poco fa è stato un bergamasco dal palco a dare il via ufficialmente, poco fa, al Festival antirazzista, migrante e terrone.
«Abbiamo vinto la scommessa - ha detto - Noi di Bergamo non ne possiamo più di essere additati come leghisti, noi siamo antirazzisti», ha detto dal palco dove campeggia la scritta ‘terroni di tutto il mondo unitevì. Poi altri interventi e soprattutto canzoni.
Dal palco Egidio Giordano, del coordinamento Dema, ha spiegato che «a Napoli ce l’abbiamo messa tutta per non far parlare Salvini perché il razzismo non ha cittadinanza da nessuna parte».
Da Napoli sono arrivati tre consiglieri comunali: Rosario Andreozzi, Pietro Rinaldi e Eleonora Di Majo protagonista di un acceso scambio di battute con Salvini. «Non è lui che non ci piace ma le sue idee», ha osservato.
Critiche sono arrivate alla manifestazione organizzata a Verona dalla Lega per il 25 aprile sulla legittima difesa.
«Siamo a Pontida per dissacrare perché non possono esistere luoghi sacri del razzismo», dice Egidio Giordano di Insurgencia - fra gli organizzatori del festival - così ha spiegato il motivo della manifestazione che a breve prenderà il via.
Appuntamento al parato delle Ferrovie, per una serata all’insegna della musica e della politica.
«Ci sembra già riuscita prima di iniziare», ha detto constatando il successo della vendita delle magliette - con scritte del tipo «Terroni a Pontida e «Odio la Lega» - a 10 euro, e dalle persone arrivate. Circa 200 con i pullman da Napoli, 500 con un primo treno da Milano (ed altri in arrivo questo pomeriggio con il successivo).
Partenze sono state organizzate anche da Parma, Padova, Vicenza, Trento (con il centro sociale Bruno), Treviso, Belluno (con la Casa dei beni comuni), Venezia, Civitavecchia Marche, Siena, Macerata, Benevento, Fabriano e Jesi, Rovereto e Ancona.
Anche per questo si inizia a pensare alla possibilità di fare un bis il prossimo anno.
C’è però chi è anche arrivato da solo, come Antonio, operaio di Nola che da vent’anni vive a Varese ed oggi è arrivato con moglie e figlia piccola per dire che «l’emigrato è un incremento del Pil della Regione in cui vive. Noi arricchiamo il Nord e non avremmo mai abbandonato la nostra terra se avessimo avuto un lavoro».
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Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione comunista - Sinistra europea, e Paolo Ferrero, vicepresidente della Sinistra europea, parteciperanno alla manifestazione per l’orgoglio antirazzista.
«Saremo a Pontida insieme ai movimenti, ai centri sociali e agli attivisti - dichiarano - per dire e ribadire che la Lega è un partito razzista che - come i nazisti negli anni ‘20 - usa la paura per costruire consenso. Come abbiamo fatto notare più volte, sono sempre più evidenti i parallelismi tra le parole e i concetti che usano Salvini e la Lega e quelli usati dai nazisti per prendere il potere. A pochi giorni dal 25 aprile, andiamo nel luogo simbolo di Pontida per dire no ad ogni forma di xenofobia, razzismo e discriminazione, in nome della Costituzione e delle migliaia di partigiani morti per la libertà e la giustizia».
E Pontida risponde a questa «visita» chiudendosi, oggi saracinesche abbassate e vetrine addirittura «blindate» nella cittadina della bergamasca dove ogni anno la Lega Nord tiene il suo appuntamento più importante. Con una ordinanza di inizio mese il sindaco ha chiuso alcune vie del centro, il cimitero, tutti i negozi, le scuole e gli uffici comunali.
Scettici alcuni degli abitanti. «Speriamo ci sia buona musica. Chiudere tutto mi è sembrato esagerato - hanno raccontato due trentenni del posto -. Hanno chiuso anche la discarica che è aperta solo tre giorni la settimana».
Moltissimi gli agenti delle forze dell’ordine (alcuni arrivati anche da Milano). [[{"type":"media","view_mode":"media_large","fid":"1576761","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"360","style":"float: right;","width":"480"}}]]
Il prato dove si svolge la manifestazione è dal lato opposto della città rispetto a quello dove si tiene la manifestazione leghista e dove oggi alcuni esponenti del Carroccio hanno voluto testimoniare la loro presenza, fra questi l’ex ministro della Giustizia Roberto Castelli.
E nelle ore precedenti alla kermesse antirazzista, c’è stata una sfida a colpi di scritte sui muri. Prima la scritta «Padroni a casa nostra», tolta dal pratone della Lega Nord dagli esponenti locali del Carroccio in via prudenziale, poi l’apparizione di quella con scritto «Salvini duce» e una stella rossa accanto (comunque anche questa già cancellata).
«Dopo un mese di preparativi incessanti - si legge nel sito di riferimento dei movimenti, Globalproject.info - il 22 Aprile è arrivato. Il Festival dell’orgoglio antirazzista e migrante sta iniziando. Migliaia di persone - a tutta Italia, da nord a sud, da Trento a Napoli - sono arrivate a Pontida: da treni, automobili, autobus, scendono gli antirazzisti che hanno costruito la giornata di oggi - qui la mappa delle partenze dalle varie città.
Ci sono le squadre di calcio antirazzista e popolare, i centri sociali, i movimenti, i comitati, gli scrittori, i musicisti, e tante e tanti che semplicemente non potevano perdersi questa giornata. Il pratone, quello negato e poi concesso nel giro di soli due giorni dalla Ferrovie dello Stato, è colmo di persone. Colmo di stand, di cibo meridionale e settentrionale, di striscioni, e di stendardi.
L’atmosfera che si respira stona con il clima che hanno provato costruire i dirigenti della Lega Nord e il sindaco di Pontida, nonostante le serrate e il centro blindato, quella che sta prendendo forma è una grande festa.
Da giorni in tutte le città del paese si è organizzata la partecipazione alla giornata di oggi, da Trieste a Napoli, da Benevento a Bergamo. Nel luogo simbolo del folklore leghista presto inizieranno un torneo di calcio antirazzista e un concerto in cui si esibiranno più di 30 artisti e interverranno tutte e tutti quelli che hanno costruito il Festival dell’orgoglio antirazzista e migrante di Pontida. Che la festa abbia inizio.
Una partecipazione che ha superato qualsiasi tipo di aspettativa: circa 5000 hanno invaso il pratone della città, che oggi cambia assolutamente parole d'ordine e messaggio; è quello che traspare dalle parole di Raniero, attivista di Insurgencia: "Migliaia di persone sono qui da parti diverse di Italia, le stesse persone che ogni giorno scelgono di mettere i propri corpi in gioco per l'accoglienza degna, l'antirazzismo, l'antifascismo. Comitati territoriali, studenti e cittadini che finalmente oggi hanno liberato anche Pontida. Questa città da oggi non è più il simbolo della Lega Nord"
Il concerto sta iniziando, interviene Claudio del Paci Paciana di Bergamo: "Qui abbiamo fatto una scommessa e l'abbiamo vinta, siamo tantissimi da tutte le città italiane, da Sud a Nord insieme a tanta gente di Pontida e di Bergamo che vuole dire in maniera decisa che non c'è spazio per leghisti o xenofobi, siamo antirazzisti!"».