Nuova versione dei voucher Sinistra all'attacco: referendum
«Abbiamo presentato un ordine del giorno alla manovra che impegna il governo a chiedere alla Corte di cassazione di valutare, secondo quanto stabilito dalla legge in materia di referendum, se la disciplina introdotta in materia di prestazioni occasionali dall’articolo aggiuntivo al decreto legge 50/2017 determini la reviviscenza del referendum e, in caso di esito positivo, fissi una nuova data per il referendum da tenersi sul nuovo quesito che verrà formulato dalla Corte di cassazione».
Lo afferma Giorgio Airaudo di Sinistra Italiana-Possibile.
«La reintroduzione dei voucher sotto altra forma - prosegue l’esponente della Sinistra - è lesiva del diritto dei cittadini di esprimersi attraverso il referendum, nonchè delle prerogative della Corte di Cassazione che ha la competenza ad esprimersi ex ante per stabilire se un referendum debba ancora tenersi oppure ne sia venuto meno il presupposto in caso di approvazione di una nuova disciplina legislativa nella materia oggetto del referendum.
Il breve lasso di tempo intercorso tra l’abrogazione totale della disciplina dei voucher (decreto 25/2017) e la conversione in legge del decreto 50/2017, anche se intervenuta in un momento successivo alla data stabilita per lo svolgimento del referendum, determina una reviviscenza dell’iter referendario, restituendo alla Cassazione il potere di verificare se siano o no venute meno le ragioni per lo svolgimento del referendum. Se così non fosse si determinerebbe un aggiramento della legge in materia di referendum e dei principi costituzionali che presiedono al diritto dei cittadini di esprimersi attraverso il voto referendario», conclude Airaudo.
I voucher cambiano nome: da un lato i «libretti famiglia» e dall’altro il «contratto di prestazione occasionale» riservato alle microimprese sotto i cinque dipendenti, cioè la maggioranza delle aziende italiane, fanno notare gli avversari di questo strumento di flessibilità.
Il tetto è fissato a 5.000 euro per lavoratore e per datore di lavoro, con un ulteriore limite di 2.500 euro l’anno per le prestazioni rese a un singolo datore.
Un ricorso alla Corte costituzionale e una grande manifestazione in piazza sono già sttai annunciati dalla Cgil, che non ci sta e considera l’approvazione delle norme contenute nella manovrina che sostituiscono i vecchi voucher un fatto grave « in sfregio a milioni di lavoratori che hanno firmato per i referendum.
«Non si può trattare così la democrazia è un tema di qualità politica. Se tu non sei d’accordo fai una battaglia a viso aperto, perchè impedire ai cittadini di esprimersi, perchè pensare che il tema non sia fondamentale per i cittadini?», dice la leader sindacale Susanna Camusso a colloquio con Bianca Berlinguer a Terni annunciando le iniziative del sindacato.
Per la Cgil con il via libera alle nuove norme tolti appalti e medie e grandi aziende, di fatto si ripristina per tutti il lavoro accessorio e occasionale ed il modello del lavoro occasionale è costruito prevedendo tetti di utilizzo che, come già visto accadere per i voucher, sono variabili e possibili di allargamento e innalzamento di uso in un secondo momento.
Non si definisce, cioè, che cosa è occasionale, ma si considera lavoro occasionale tutto quello che rientra in un certo limite economico.
La maggior parte delle esigenze coperte da questi nuovi voucher,inoltre, per il sindacato, hanno tutte un possibile strumento contrattuale (part-time verticale e orizzontale, part time weekend, avventizi in agricoltura, tempo determinato, somministrazione, nel turismo surroga ed extra).
«La contrattazione nazionale e di secondo livello si è già occupata di flessibilità in modo responsabile e consapevole delle mutate esigenze del mercato del lavoro.
Alla fine il lavoro occasionale sostituirà il lavoro stagionale, il part-time dei weekend, i tempi determinati, la somministrazione. Non perché ce ne sia necessità, ma solo ed esclusivamente perché costa meno e dà meno diritti».
LA NORMA
Ecco in sintesi il contenuto delle nuove norme per sostituire i voucher, aboliti dal governo via decreto dopo che la Cgil aveva promosso un referendum abrogativo.
- TETTO A 5MILA EURO, MAX 280 ORE: Le prestazioni di lavoro occasionale non possono superare l’importo di 5 mila euro in capo a ciascun lavoratore sia a ciascun datore di lavoro (prima era a 7mila), con un ulteriore limite di 2500 euro l’anno per le prestazioni rese a un singolo datore. Non si possono comunque superare le 280 ore annue altrimenti il lavoratore deve essere assunto a tempo indeterminato. Limiti diversi per l’agricoltura.
- LIBRETTO FAMIGLIA PER COLF, BADANTI, RIPETIZIONI: si tratta di un libretto nominativo prefinanziato, con titoli di pagamento da 10 euro (più 1,65 euro di contributi, 0,25 euro di assicurazione infortuni e 0,10 euro per oneri di gestione a carico del datore di lavoro). Il libretto elettronico servirà anche per il contributo ai servizi di babysitting. Il pagamento arriva dall’Inps il 15 del mese successivo.
- SOLO MICROAZIENDE, NON IN EDILIZIA: il nuovo contratto non potrà essere usato dalle aziende con più di 5 dipendenti a tempo indeterminato, da quelle del settore dell’edilizia o negli appalti. Le prestazioni non devono superare le 4 ore continuative e il compenso non può essere inferiore a 36 euro. Non si potrà attivare nemmeno nel caso in cui il lavoratore nei sei mesi precedenti abbia avuto nella stessa impresa un contratto subordinato o di collaborazione. La paga oraria minima sarà di 9 euro (prima era 7,50) cui si aggiungono i contributi a carico del datore nella misura del 33% del compenso e i premio assicurativo contro gli infortuni.
- PIATTAFORMA INPS PER TRACCIABILITÀ: per utilizzare i nuovi strumenti sia i lavoratori che i datori dovranno iscriversi a una piattaforma ad hoc dell’Inps, attraverso la quale saranno anche erogati i nuovi buoni. I pagamenti potranno arrivare anche per F24. Per il Libretto Famiglia l’iscrizione potrà avvenire anche attraverso patronati.
- CONTRATTO SI ATTIVA UN’ORA PRIMA, O MULTE FINO 2500 EURO: Nel caso delle imprese le prestazioni vanno comunicate almeno un’ora prima, se la prestazione non avviene ci sono tre giorni di tempo per la revoca. Le violazioni saranno punite con multe da 500 a 2500 euro.
- LAVORO OCCASIONALE ANCHE PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: Anche la Pubblica Amministrazione potrà fare ricorso al contratto di prestazione occasionale seppure esclusivamente per esigenze temporanee o eccezionali, come emergenze dovute a calamità naturali, attività sportive o manifestazioni sportive. Se si superano le 280 ore non scattano gli obblighi delle imprese private.