Zaia abbraccia un ragazzo di colore: pioggia di insulti su Facebook
Si fa fotografare con un calciatore di colore durante un incontro elettorale e posta l'immagine sulla sua pagina Facebook, ma viene letteralmente coperto di insulti. È accaduto al governatore leghista del Veneto, Luca Zaia, indicato, insieme al sindaco M5s di Torino Chiara Appendino, come l'amministratore locale più amato dagli italiani sulla base di un sondaggio del gennaio scorso.
È bastato che l'ex ministro dell'Agricoltura, al suo secondo mandato in Veneto, pubblicasse uno scatto in cui appare, camicia azzurra sbottonata e sguardo sorridente, insieme a Isaac Donkor (nella foto con Luca Zaia) , giocatore 21enne dell'Inter in prestito al Cesena, per scatenare quelli che lo stesso governatore definisce «leoni da tastiera».
Poco importa che Donkor sia a tutti gli effetti un cittadino italiano e che viva da oltre 14 anni con la sua famiglia nel trevigiano, dopo aver lasciato il Ghana. Sulla pagina Facebook del governatore in poche ore i commenti si sono moltiplicati a decine, giungendo a sfiorare gli insulti. «Arriverà il giorno che pur di governare andrete ad elemosinare anche i loro voti» scrive Giovanni, mentre per Marco la Lega dà «con troppa facilità la possibilità di vivere in Italia. Viva il metodo australiano». Qualcuno non usa mezzi termini e si lancia in commenti razzisti: «ma sto qua è appena arrivato con il barcone dall'Africa, altro che Inter», «sembra sbarcato da un gommone», per finire con «pare un profugo, perdi punti». Zaia incassa, per la verità, anche molti commenti positivi tra i simpatizzanti del Carroccio. «Grande Luca, un vero leghista non ti attaccherebbe mai per questa fotografia, ma i social network danno la possibilità a tutti di scrivere e anche farsi passare per uno del nostro movimento. Continua così» scrive Luca.
Il presidente della Regione Veneto, nel ribadire che «lo rifarebbe mille volte», si dice certo che a scatenare i post più velenosi, più che l'immagine in sé, sia stata l'assenza delle strisce nerazzurre sulla t-shirt bucherellata indossata da Donkor. «Forse le critiche - ipotizza - dipendono dal fatto che nella foto con me non aveva la maglia dell'Inter? Se l'avesse avuta non avrebbero aperto bocca». «La Rete è divisa in tre categorie umane - afferma - la prima è quella dei distratti che commentano a prescindere, vedendo semplicemente un uomo di colore; la seconda è di quelli che fanno la morale al leghista puntando sulla dietrologia; la terza, più disgustosa, è quella dei razzisti». Per l'esponente del Carroccio, il social è il tripudio «del festival dell'incoerenza: la gente che scrive queste cose è la stessa che non sa usare l'italiano», un coacervo di «feroci api impollinatrici: ora è toccato a Isaac, ieri a Bebe Vio e prima ancora a dj Fabo. Gli stranieri regolari sono i benvenuti».
L'unico a prendere tutta la vicenda con molta filosofia è proprio Isaac Donkor, valore sul mercato 700 mila euro. «Ormai ci sono abituato e non ci faccio più caso - taglia corto il diretto interessato -. Se non rispondo è perché non vale la pena sprecare energie per certa gente. Non rovineranno il mio ritorno a casa per le vacanze, perchè è da qui che vengo».
In compenso da ieri Zaia ha un nuovo simpatizzante politico. Alla domanda se lo voterebbe dopo quanto accaduto, il calciatore risponde senza esitare: «Subito, per come è come persona. Ho parlato con lui e mi è piaciuto molto. Nei miei confronti, poi, è stato eccezionale».