G20 deludente sui migranti Sul clima avanti senza gli Usa
Il «G19» si schiera con l’accordo sul clima di Parigi: in un vertice che non ha prodotto risultati «scoppiettanti», per dirla con Paolo Gentiloni, Angela Merkel ha avuto però il merito di aver evitato che l’abbandono di Donald Trump aprisse una via di fuga ad altri.
E ha isolato gli Usa, «chiamando il dissenso per nome», come annunciava di voler fare da giorni. Nel comunicato finale si mette nero su bianco che l’intesa è «irreversibile».
C’è anche un action plan, in allegato, per definire la «veloce realizzazione» degli obiettivi da raggiungere nel contrasto ai cambiamenti climatici.
Sul secondo nodo del summit 2017 si è trovato inoltre un compromesso: un riconoscimento del libero commercio, con l’impegno «contro il protezionismo», che include «tutte le pratiche di commercio sleale» e che dà però spazio ai «legittimi strumenti di difesa». È questo l’elemento che lascia aperte troppe possibilità, costituendo un terreno fertile di scontri, anche sui dazi.
Troppo poco invece sui migranti, il dossier che interessava molto all’Italia.
Ma al di là di questi risultati, più che da Donald Trump - che ha apertamente elogiato la padrona di casa, complimentandosi per «l’incredibile leadership» - Merkel è stata sconfitta dai no global: due giorni e due notti di violenze e scontri hanno sopraffatto la polizia tedesca. E le polemiche, in campagna elettorale, sono appena iniziate.
La dichiarazione sull’irreversibilità dell’accordo di Parigi sul clima, firmata da 19 paesi ? anche Russia e Cina, il timore era che si sfilassero ? è il vero risultato che si deve alla Merkel dopo settimane di contatti frenetici e manovre per isolare il difficile inquilino della Casa Bianca.
La parola è stata infatti inserita all’ultimo momento, ma per sbloccare la difficile trattativa sul testo Trump ha preteso di inserire un riferimento ai combustibili fossili. Gli Usa, si legge, «si impegneranno a lavorare a stretto contatto con altri Paesi per aiutarli ad accedere e utilizzare i combustibili fossili in modo più pulito ed efficiente».
Tra i corridoi di Amburgo si sussurra però anche che Washington avrebbe inteso le trattative di questi due giorni come un momento importante «per costruire ponti e per rientrare, un domani, nell’accordo sul clima».
Un’ipotesi che vede ottimista Theresa May, ma non la cancelliera. In questo scenario, Emmanuel Macron ha annunciato un nuovo vertice sul clima a Parigi per il prossimo 12 dicembre.
Sui migranti invece, è saltata la proposta di Donald Tusk sulle sanzioni Onu agli scafisti, lanciata ieri dal presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. Sono state Cina e Russia a impedire di inserirla nel documento finale. Il comunicato sottolinea invece - il punto è per Trump ma non solo - «il diritto sovrano degli Stati di gestire e controllare i loro confini e stabilire politiche» nell’interesse della sicurezza nazionale. Invita però anche a mettere in campo «sforzi globali e azioni coordinate» nei confronti «sia dei rifugiati che dei migranti economici».
Una precisazione che Gentiloni non ha mancato di sottolineare.
Sui temi economico-finanziari, il G20 si impegna a sostenere Basilea 3, a promuovere la digitalizzazione per favorire il mercato del lavoro e ad ampliare i benefici della globalizzazione: tutti devono «coglierne le opportunità». Sul tema delicato dell’acciaio, l’unico passo avanti è l’appello al global forum ad adempiere ai suoi «obblighi relativamente a un migliore scambio di informazioni e a una collaborazione rafforzata entro agosto 2017, e ad elaborare velocemente soluzioni alla questione della iperproduzione entro novembre».
Il G20 di Amburgo è stato anche il summit che ha ospitato il compact con l’Africa. Uno strumento ispirato per la verità in Italia, che sta particolarmente a cuore alla padrona di casa: l’idea è quella di rendere attraenti i Paesi dell’Unione africana per gli investimenti privati stranieri.
«Anche questo significa che l’Europa deve prendere il destino nelle sue mani», ha ribadito oggi Merkel, citando le parole del celebre discorso del tendone della birra in cui ha ‘scaricatò Trump. Una citazione densa di significati.