Bankitalia: il Pd contro Visco Vigilanza, polemica sul futuro
Attacco del Pd contro Ignazio Visco, governatore della Banca d'Italia che il 31 ottobre conclude il suo mandato alla guida di palazzo Koch. A sorpresa i Dem presentano una mozione alla Camera in cui sostanzialmente si chiede di non rinnovare l'incarico all'attuale governatore. Una mossa che irrita il Quirinale e porta ad un vero e proprio scontro tra palazzo Koch e il partito Democratico.
La presa di distanza dall'operato di Bankitalia è netto, tanto che nel testo dei Dem si chiede al governo di impegnarsi nel trovare «una figura idonea per una nuova fiducia» osservando che «l'efficacia dell'azione di vigilanza della Banca d'Italia è stata, in questi ultimi anni, messa in dubbio dall'emergere di ripetute e rilevanti situazioni di crisi o di dissesto di banchè, che avrebbero potuto essere mitigate nei loro effetti da una più incisiva e tempestiva attività di prevenzione e gestione». Un passaggio, quest'ultimo, che ha fatto alzare il livello di tensione con Palazzo Chigi, scatenando una lunga mediazione per modificare il testo in modo da consentire al governo di poter dare parere favorevole prima della votazione, conclusa poi con 213 voti a favore e 97 contrari.
L'episodio fa intervenire il Quirinale. Il presidente della Repubblica non entra nella questione in prima persona ma fonti parlamentari, sintetizzando il suo pensiero, ricordano che «le decisioni su Bankitalia devono essere ispirate ad esclusivi criteri di salvaguardia dell'autonomia e dell'indipendenza dell'Istituto. Le medesime fonti aggiungono che le prese di posizione devono essere «nell'interesse della situazione economica dell'Italia e della tutela del risparmio degli italiani».
Accerchiato dalle accuse di essere il «mandante» della mozione, il leader del Pd Matteo Renzi rispedisce tutto al mittente: «Non ho un ruolo. Il compito è del premier, farà lui le valutazioni opportune. La mia opinione sul passato - precisa però - è che nelle vicende delle banche tante responsabilitàche hanno avuto anche i vertici di Banca d'Italia sono argomenti che devono essere valutati». Dura la replica di via Nazionale: «L'Istituto ha agito in contatto con il governo», fanno sapere ambienti di Bankitalia annunciando la disponibilità dello stesso governatore ad essere audito dalla commissione d'inchiesta.
Ma la linea del leader Dem sul futuro di palazzo Koch è chiara. E a rincarare la dose ci pensa il portavoce del partito Matteo Richetti: «Sulla persona il Pd non entra, chiediamo per Bankitalia una fase nuova».
Il blitz dei democratici divide la maggioranza perché a prendere le distanze sono anche i deputati di Alternativa Popolare: «Non possiamo permetterci un processo aperto al comportamento di Banca d'Italia», mette in chiaro Paolo Tancredi.
Contro la decisione di «correggere» in corsa la mozione dei Dem si scaglia il M5s che aveva presentato un proprio testo che in modo esplicito chiedeva la non riconferma dell'attuale governatore: «Palazzo Chigi imbavaglia persino il Pd pur di avere mani libere sulla riconferma di Ignazio Visco a capo di Banca d'Italia», è l'accusa dei pentastellati che da tempo accusano la Banca d'Italia di mancata vigilanza nelle vicende delle varie crisi bancarie.
Il metodo scelto dai Dem non piace nemmeno a Pier Luigi Bersani che si domanda se il partito di maggioranza «non sia fuori come un balcone».
Sul piede di guerra anche Forza Italia.