Vitalizi, Zeller contro i tagli ai consiglieri
«Il senatore Karl Zeller ha firmato un emendamento per intascare il vitalizio in anticipo e ne ha addirittura presentato un altro per evitare che l'abolizione si applichi al Trentino-Alto Adige». Il deputato trentino del Movimento 5 Stelle, Riccardo Fraccaro, attacca il senatore della Svp e altri senatori del Pd che hanno presentato una serie di emendamenti per modificare il disegno di legge Richetti contro i vitalizi, già approvato alla Camera e in attesa di essere discusso al Senato, che stabilisce il ricalcolo di tutti gli assegni vitalizi anche per gli ex parlamentari su base contributiva, quindi in base ai contributi versati, che comporterebbe una riduzione media del 40% degli assegni.
La legge prevede che le stesse regole che valgono per i parlamentari si applichino anche ai consiglieri regionali ed ex consiglieri regionali, compresi quelli del Trentino Alto Adige e delle altre autonomie speciali. Tra gli emendamenti depositati in Senato per cambiare il disegno di legge approvato alla Camera c'è n'è però uno appunto del senatore della Svp che stabilisce che le disposizioni sui consiglieri regionali non si applicano «alle regioni e province autonome che abbiano già adottato provvedimenti volti a disciplinare il passaggio al sistema previdenziale contributivo per i titlorali di cariche elettive».
Zeller ha firmato anche un altro emendamenti presentato da alcuni senatori del Pd e di altri partiti per anticipare a «63 anni» l'età dalla quale gli ex parlamentari possono iniziare a ricevere il vitalizio.
«Pd e Svp - commenta il deputato grillino Fraccaro - gettano la maschera: a loro non interessa abolire i vitalizi, ma solo incassare al più presto gli assegni privilegiati. Il disegno di legge Richetti per l'abolizione delle pensioni d'oro, approvato alla Camera anche grazie ai voti del M5S, rischia di venire affossato al Senato dalla pioggia di emendamenti presentati da Pd e Svp. Un vero e proprio atto di sabotaggio. Hanno superato ogni senso del pudore».
Difficilmente il disegno di legge Richetti - proprio per le resistenze che si è trovato di fronte al Senato - riuscirà a vedere la luce. È stato superato nelle priorità del Senato dalla riforma elettorale, che è stata approvata, e ora dovrà cedere il passo alla legge di bilancio dopo la quale c'è il rischio che si chiuda la legislatura.