Vitalizi, a rischio i 17 milioni recuperati
La Regione ora teme di soccombere nel contenzioso con gli ex consiglieri
La Regione ora mette in conto la «soccombenza totale» nel contenzioso giudiziario avviato da una sessantina di ex consiglieri provinciali di Trento e Bolzano davanti al tribunale e alla Corte costituzionale contro la legge del luglio 2014, che fu fortemente voluta dall'allora presidente del consiglio regionale, il compianto Diego Moltrer (Patt), e dai presidenti delle due Province, Ugo Rossi e Arno Kompatscher, che insieme guidano la Regione. Questi ultimi però con il tempo si sono molto raffreddati nella difesa di una legge con cui si è tentato di porre rimedio alle cifre scandalose dei versamenti anticipati dei vitalizi stabilendo che venissero restituiti alle casse pubbliche 29,4 milioni di euro. Rispetto alla somma attesa, la Regione è riuscita a mettere le mani solo su 17 milioni di cui circa 4 milioni in contanti, mentre il resto sono quote del Fondo Family.
La novità ora è che l'attuale presidente del consiglio regionale, il sudtirolese Thomas Widmann (Svp), che è sempre stato scettico sulla legittimità della legge del 2014 per la parte che agisce retroattivamente sul calcolo dell'attualizzazione del vitalizio e la richiesta di restituzione, ha scritto alla giunta regionale per chiedere l'assegnazione straordinaria di 10 milioni di euro per rimpinguare il «fondo costituito per coprire le spese e gli oneri in caso di soccombenza totale nei procedimenti giudiziari pendenti». Il collegio dei revisori e la Corte dei conti avevano per altro sollecitato di accantonare una cifra congrua. Il Fondo rischi contenzioso del consiglio regionale, infatti, fino a quest'anno vedeva assegnati solo 500 mila euro. A questi sono stati aggiunti con il bilancio di previsione 2018 del consiglio regionale, approvato martedì scorso, altri 7 milioni di euro. Queste cifre non sono ritenute evidentemente sufficienti nel caso di «soccombenza totale», ovvero se la Corte costituzionale dovesse stabilire l'incostituzionalità della legge, oppure anche qualora la legge «reggesse», se i giudici di merito dovessero ritenere comunque inconcruo il ricalcolo al ribasso dei vitalizi anticipati fissato dalla legge regionale e la pretesa di restituzione. Il presidente Widmann intende dunque dotare il Fondo rischi con l'intera cifra di 17 milioni di euro restituiti dagli ex consiglieri.
La giunta regionale, presieduta da Arno Kompatscher, all'unanimità ha deliberato martedì scorso di assegnare al consiglio regionale i 10 milioni di euro per incrementare il fondo rischi contenzioso come richiesto per coprire le spese e gli oneri «in caso di sobbolbenza totale». Nel marzo scorso il tribunale civile di Trento aveva dichiarato «rilevante» e «non manifestamente infondata» la questione di legittimità costituzionale della legge del 2014 in relazione all'applicazione retroattiva del ricalcolo dei vitalizi attualizzati come sostenuto nel suo ricorso dall'ex consigliere regionale Alois Kofler, che è uno dei 62 ex consiglieri che si sono rivolti al giudice non volendo restituire quanto chiesto. Gli atti sono stati trasmessi alla Corte costituzionale da più di un giudice del tribunale di Trento davanti ai quali pendono i procedimenti avviati dagli ex consiglieri. Ora si è in attesa della decisione della Consulta, che potrebbe «salvare» o «affondare» la legge di interpretazione autentica sul calcolo del «valore attuale» del vitalizio.
Nel frattempo, la Regione ha già destinato quest'anno ben 7 milioni di soldi dei vitalizi restituiti al Fondo per la famiglia e l'occupazione che sono stati utilizzati per finanziare 23 progetti per l'occupazione e il welfare presentati dalle due Province. Il bilancio di previsione 2018 del consiglio regionale stabilisce il trasferimento alle due Province di altri 6.200.000 euro del Fondo regionale per il sostegno delle famiglie e l'occupazione alimentato con i 17 milioni tornati nelle casse della Regione e che ora sono «sub iudice». Se la legge del 2014 dovesse essere cassata dalla Corte costituzionale, la Regione Trentino Alto Adige si ritroverà - magari in campagna elettorale - a togliere i soldi ai disoccupati e alle famiglie in difficoltà per restituirli ai politici, che ogni mese ricevono un vitalizio d'oro e continueranno a riceverlo finché campano.