Opere d’arte trafugate, l’Italia tratta con Belgrado
L’Italia vuole riportare in patria otto opere d’arte trafugate durante la Seconda Guerra Mondiale e finite in Serbia. Gli otto capolavori, acquistati illecitamente dal gerarca nazista Hermann Goring nel 1942, comprendono lavori di Tiziano, Tintoretto, Carpaccio, Veneziano e sono attualmente esposti al Museo Nazionale di Belgrado.
La Farnesina ha rilanciato l’impegno per recuperarli. In un incontro coordinato dal direttore generale responsabile per la cooperazione giudiziaria internazionale, Luigi Vignali, sono state concordate le prossime mosse per sostenere nuovamente, attraverso l’ambasciata a Belgrado, la richiesta di assistenza giudiziaria internazionale rivolta alla Serbia. «Vogliamo riportare a casa questi otto prigionieri di guerra - afferma il ministro degli Esteri Angelino Alfano - Siamo fiduciosi che le autorità della Serbia, con le quali abbiamo già positivi contatti all’interno di un rapporto di storica amicizia, siano pronte ad impegnarsi con noi in un percorso di concreta collaborazione».