Sei fratellini in adozione Dopo 50 anni ritrova le sorelle
Sa da molti anni di essere la minore di sei fratelli tutti adottati in tenera età, ma quella famiglia sembrava essere stata inghiottita nel nulla mezzo secolo fa.
Solo la tenacia, unita ad un pizzico di fortuna, ha permesso ad Annalisa Pan, 46 anni, originaria di Rovigo ma residente in un comune del padovano, di recuperare alcuni dei tasselli mancanti della sua vita, le due sorelle Belinda e Monica, di 47 e 50 anni. Ma la donna, il cui cognome originario è Boschetto, non ha nessuna intenzione di fermarsi e domani andrà alla trasmissione «Chi l’ha visto?» di Rai Tre per tentare di ricongiungere l’intera famiglia, maschi compresi, e recuperare per intero le sue radici.
Annalisa ha sempre vissuto con il desiderio di poter vedere in volto un giorno i suoi cari o almeno di sapere se sono ancora vivi. La porta giusta, che l’ha condotta alle sorelle, l’ha trovata, ma non vuole rivelarla.
Nei giorni scorsi si è recata a Rovigo proprio per tentare di trovare qualche indicazione utile a ricostruire la sua infanzia, genitori compresi, di cui non sa nulla. Dal video rivolgerà un accorato appello ai fratelli perchè si mettano in contatto con lei.
«Per chi non conosce la mia storia - dice nella sua pagina Facebook, in cui appare sorridente insieme al suo cagnolino - spiegherò il mio passato sperando di avere tante, tantissime segnalazioni per riuscire a ritrovare un pezzo del mio cuore. Grazie a chi mi ha supportata».
Annalisa, che lavora in ambito sanitario, rivolge un appello anche al popolo della Rete: «chi sa qualcosa per favore mi scriva anche in anonimato».
La speranza è che abbia miglior fortuna di Luisa Velluti, la parrucchiera 29enne di Falcade (Belluno), che nei mesi scorso si rivolse alla stessa trasmissione insieme ai genitori adottivi per cercare di rintracciare la madre naturale. Anche Luisa aveva giocato senza esito la carta dei social, arrivando pure a rivolgersi ai giudici nel tentativo di ricostruire il volto della madre che l’aveva abbandonata. Ma a dire un «no» senza speranza era stata proprio la genitrice, rifiutando qualunque contatto con la giovane. La parrucchiera non vuole perdere la speranza e ripete anche oggi: «sono pronta a mantenere il segreto sulla sua identità - promette -. Se ha una famiglia e non vuole si sappia va bene lo stesso».