Pd, dimissioni congelate Gilmozzi resta segretario
Dimissioni congelate del segretario Italo Gilmozzi in vista dei colloqui con il resto della coalizione e in particolare con l’Upt per arrivare a una alleanza più stretta. Contestualmente, nomina di quattro altri rappresentanti del partito, ovvero il senatore uscente Giorgio Tonini, la presidente dell’assemblea del Pd, Donata Borgonovo Re, il vicepresidente della giunta provinciale, Alessandro Olivi, e il capogruppo in Consiglio provinciale Alessio Manica che si uniranno a Gilmozzi nei colloqui con i partner di coalizione.
La proposta, arrivata dal coordinamento provinciale del partito riunitosi alle 18, è stata poi discussa dall’assemblea provinciale. La ragione alla base della scelta di congelare le dimissioni del segretario c’è la motivazione di provare a compiere un approfondimento con la coalizione e rilanciare il progetto con l’Upt. L’ipotesi di lavoro, infatti, è quella di pensare a rilanciare l’asse tra i due partiti, ossia l’Unione per il Trentino e il Partito democratico, con una prospettiva che potrebbe essere quella di una fusione o di una federazione tra le due realtà provinciali e il Pd nazionale, lasciando però maggiore autonomia alle due formazioni politiche trentine.
Dopo il periodo dedicato ai colloqui ci sarà un mandato di lavoro nelle prossime settimane e poi si deciderà se si farà il congresso, con l’elezione di un nuovo segretario al posto di Gilmozzi che a quel punto si sarà dimesso definitivamente, oppure se si faranno altre scelte. L’obiettivo alla base della scelta del coordinamento è quello di ottenere un rafforzamento della coalizione, per dare un messaggio di discontinuità e recuperare il rapporto con alcuni dei mondi che in queste elezioni provinciali sono sembrati lontani dal partito democratico, come i settori della scuola, a partire dagli insegnanti che a livello nazionale hanno votato in massa i grillini.