Panizza, da oggi ex senatore: «Se si torna al voto mi ricandido»
Entri in Transatlantico, il lungo corridoio che attraversa il piano terra di Montecitorio, palazzo della Camera, e chi si incontra? Franco Panizza.
Ieri il segretario del Patt e senatore uscente - da oggi ex - era infatti a Roma per partecipare all’ultima riunione del Gruppo per le autonomie del Senato. C’era anche Vittorio Fravezzi (Upt). «Dovevamo approvare il bilancio del gruppo - spiega Panizza - che nell’occasione ha anche dato qualche ragguaglio logistico e politico a Emanuela Rossini, la neodeputata autonomista, con cui stava conversando a Montecitorio.
L’amarezza di Panizza per la mancata rielezione è palpabile.
Lui prova a minimizzare e dice: «Non mi sono mai abituato ad alcun ruolo politico, prendo quel che c’è».
Ma poi si lascia andare: «È incomprensibile come non si sia tenuto conto in nessun modo della competenza. Io non ho nulla da dire su Giulia Zanotelli eletta nel mio collegio per il centrodestra. Ma una persona che ha fatto solo la consigliera comunale cosa può portare alla Camera? Non è che ci si improvvisa».
Ora comunque Panizza è deciso a concentrarsi come segretario del Patt sulle elezioni provinciali di ottobre. Ormai le politiche sono andate anche se in cuor suo si augura che questa legislatura duri poco e avverte: «Se si torna a votare per le elezioni politiche mi ricandido».
Non vuole invece essere in pista per le elezioni provinciali: «Ho già dato. Presenteremo 35 candidati interessanti, poi c’è la coalizione, il governo provinciale, penso che per ottobre la musica sarà molto diversa. E poi se la Lega non riesce a fare il governo la luna di miele con gli elettori potrebbe finire presto. Noi però dobbiamo cambiare la nostra comunicazione. Non basta e non serve parlare di quanto fatto. Si è visto. Si deve parlare del futuro. Dire quello che faremo, insieme alla coalizione». Panizza poi si sposta alla buvette, ordina un caffè e incrocia Lorenzo Guerini della segreteria Pd, altra faccia allegra. Si salutano malinconici entrambi in attesa di tempi migliori.