Seduto su colonna Pompei, sdegno sui social
Un giovane turista francese si fa scattare una foto mentre è seduto su una delle colonne della Basilica negli scavi archeologici di Pompei e il post scatena sdegno e critiche sui social, soprattutto tra le guide e gli addetti ai lavori.
A segnalare l'immagine ai funzionari del Parco Archeologico è stato Vincenzo Marasco, del Centro Studi Storici Nicolò D'Alagno. Marasco ha anche fondato un gruppo sul social network a cui sono iscritti alcuni studiosi di storia locale, residenti nel Vesuviano.
"Mai abbassare la guardia contro l'imbecillità", scrive nel post in cui c'è anche la foto del giovane francese. "Il nostro patrimonio culturale - sottolinea - va preservato in modo incondizionato e coloro che sono deputati a farlo in modo diretto, quando necessario, vanno anche coadiuvati dai tanti volontari e studiosi che dedicano il proprio tempo a quanto di più importante e prezioso la storia italiana ci ha riservato. Sinergici contro chi deturpa e non tiene conto del valore dei nostri monumenti!!".
Il comportamento "troppo disinvolto" del turista francese nella spettacolare e bi-millenaria città romana non è un caso isolato. Basta fare un giro sui social e se ne trovano tantissimi.
Lo scatto del francese fa il paio con un altro episodio. Diverso sito, ma stessa mancanza di tatto. Quella volta, a scatenare l'indignazione, fu la foto di un gruppo di ragazze sedute sul trono nel Palazzo Reale di Napoli. Anche quest'immagine è finita sul web, lo scorso maggio. Ritraeva quattro partecipanti a una rassegna che si stava tenendo nel monumento partenopeo sedute sul trono, con tanto di tacco 12 poggiato sugli antichi tappeti, ben oltre i cordoni di demarcazione. Un selfie che innescò una vecchia questione: quella dell'opportunità, o meno, di aprire i monumenti di grande valore storico agli eventi mondani.
Ma è sempre Pompei - dove ultimamente sono state diverse le scoperte straordinarie portate alla luce - a guidare la triste classifica dei comportamenti scorretti compiuti dai visitatori. È lunghissima la lista dei turisti che hanno allungato le mani, incapaci di resistere alla bellezza di una città rimasta quasi intatta grazie alle ceneri del Vesuvio in eruzione nel 79 d.C.
L'ultimo caso risale allo scorso 11 maggio: nello zaino di un visitatore francese vennero trovati, durante un controllo, 13 frammenti di cocci di terracotta prelevati dagli scavi. A bloccare l'uomo, un 52enne, fu il tempestivo intervento degli uomini della vigilanza che lo avevano avvistato nei pressi della "Casa Loreto Tiburtino". L'uomo venne successivamente arrestato dai carabinieri, insieme con una donna di 50 anni, con l'accusa di furto. Anche la donna aveva prelevato un ricordino dagli scavi: un frammento di marmo di epoca romana della dimensione di 17 centimetri per 7, che aveva nascosto nella sua borsa.