Italiani scomparsi in Messico, un arresto, possibile svolta
L’uomo arrestato per la scomparsa dei tre italiani in Messico - Jose Guadalupe Rodriguez Castillo, a capo del cartello criminale Jalisco Nueva Generacion - avrebbe pagato la polizia municipale della città di Tecalitlan perchè consegnasse i tre ambulanti napoletani al cartello di Jalisco. Lo riferisce l’ufficio del procuratore generale messicano, secondo quanto riportano i media locali.
L’uomo è stato fermato insieme a un’altra persona, con marijuana, anfetamine e armi
«Un arresto eccellente, di colui che potrebbe essere il mandante del sequestro dei tre italiani in Messico, potrebbe presto rivelare informazioni sensibili sulla sorte dei tre nostri connazionali». Lo riferisce all’Ansa l’avvocato Claudio Falleti, legale delle famiglie dei tre napoletani scomparsi in Messico (Raffaele Russo, 60 anni, il figlio Antonio Russo, 25 anni, e suo nipote Vincenzo Cimmino, 29 anni) di cui non si hanno più notizie dallo scorso 31 gennaio.
«Le forze dell’ordine hanno arrestato Josè Guadalupe Rodriguez Castillo - aggiunge l’avvocato - ritenuto a capo del cartello criminale Jalisco Nuova Generazione. Lo ho appreso da una conferenza stampa convocata per illustrare il blitz».
Secondo quanto riferisce l’avvocato Falleti, l’arresto di Josè Guadalupe Rodriguez Castillo, detto el Quince e noto anche con il soprannome di don Lupe, sarebbe il risultato di un’attività investigativa realizzata da un gruppo speciale. Le indagini, continua il legale, sono state coordinate dalla procura generale del Messico ed estese negli Stati confinanti con Jalisco. I tre napoletani sono scomparsi dalla città di Tecalitlan nello stato di Jalisco.
Durante l’interrogatorio dei quattro poliziotti arrestati nei mesi scorsi (con l’accusa di aver «consegnato» gli italiani a un’organizzazione criminale, reato che hanno poi confessato senza rivelare il nome della banda nè a quale prezzo), è emerso che gli italiani furono consegnati a un certo don Angel. Secondo Falleti, «Don Lupe, o el Quince, così com’è conosciuto e don Angel, potrebbero, verosimilmente, essere la stessa persona».
In manette anche Josè Guadalupe Rodriguez Doroteo, detto el junior, considerato al vertice dello stesso cartello criminale messicano.