Vaccini, i presidi si ribellano «O certificato o niente»
A settembre, alla riapertura delle scuole, i genitori dei bambini che andranno ai nidi e alle materne dovranno presentare il certificato di avvenuta vaccinazione rilasciato dalla Asl, altrimenti i piccoli non potranno frequentare. È questa la dura presa di posizione annunciata dell'Associazione nazionale presidi (Anp): «Non è possibile far prevalere la nuova circolare Grillo», afferma l'Anp, e «resta in vigore la Legge Lorenzin» poiché «il diritto alla Salute è prioritario rispetto a quello all'Istruzione».
Un annuncio, quello dei presidi, che arriva nello stesso giorno in cui anche il premier è intervenuto sulla questione affermando di aver vaccinato il proprio figlio e che questa è «la linea di governo». Ma l'annuncio dei presidi di fatto «cancella» quanto previsto dalla circolare dello scorso luglio dei ministri Grillo e Bussetti, in base alla quale per la frequenza del prossimo anno scolastico sarebbe bastato presentare l'autocertificazione delle vaccinazioni obbligatorie.
Un quadro sempre più confuso per le famiglie, denunciano i presidi, anche considerando l'emendamento al decreto Milleproroghe, che fa slittare di un anno l'obbligo dei vaccini dando la possibilità a tutti i bambini di frequentare le scuole, ma che sarà discusso definitivamente solo a settembre a lezioni già iniziate. Ma alla scuole «servono norme chiare», da qui la presa di posizione dei presidi. Intanto, una denuncia contro ignoti per omissione d'atti d'ufficio, istigazione alla disobbedienza e tentata epidemia è stata presentata da una coppia di genitori la cui figlia, vaccinata ma con un deficit immunitario, era stata costretta a restare a casa dalla materna per non subire il contagio di una malattia infettiva contratta da due compagni di classe non vaccinati.