Il sondaggio Lega li vede stravincenti Fugatti al 48%, Tonini al 24% Lontani Rossi e Degasperi

Il 20 settembre sono stati intervistati 500 trentini

di Luisa Maria Patruno

Giovedì, nel giorno del deposito delle candidature, la Lega del Trentino ha commissionato e fatto realizzare il primo sondaggio con il quadro dei giocatori in campo ormai definito (o quasi). E da questa prima perlustrazione sulle intenzioni di voto, su un campione di 500 elettori trentini intervistati il 20 settembre dalla Quaeris srl per conto di Andrea Maria Villotti, incaricato dal Carroccio, la vittoria netta del candidato presidente del centrodestra Maurizio Fugatti con il 48%, che si aggiudicherebbe dunque ben 21 seggi su 35, secondo la progressione del premio di maggioranza in base alla percentuale raggiunta, come prevede la legge.

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E naturalmente la parte del leone in questa scorpacciata di seggi la fa la Lega che in base al sondaggio, raggiungendo il 23,6% (nel 2013 aveva il 6,22%) dei consensi riuscirebbe ad eleggere 11 consiglieri provinciali più il candidato presidente Fugatti. 

Le altre otto liste della coalizione dovranno accontentarsi si spartirsi i posti che restano più o meno equalmente e qualcuno rischia, nonostante la vittoria della coalizione, di non riuscire ad entrare in consiglio provinciale.  Dopo la Lega, la lista che viene indicata come la più competitiva nel centrodestra popolare autonomista è la Civica trentina di Rodolfo Borga che con un 5,5% (aveva il 3,7) potrebbe conquistare 2 seggi, seguita dagli Autonomisti popolari di Walter Kaswalder, che con il 4,2% ottengono un seggio a che potrebbero spuntare anche il secondo a scapito di <+nero>Fratelli d’Italia<+testo> se questi dovessero rimanere a bocca asciutta. Tutte intorno al <+nero>3%<+testo>, che consente di agguantare un seggio, vengono indicate poi Forza Italia (aveva nel 2013 il 4,42%), Agire e Progetto Trentino (cinque anni fa era al 9%).

La lista più debole della coalizione, insieme a Fratelli d’Italia al 2% (aveva l’1,56%), sarebbe al momento Fugatti-Udc che vede come capolista il consigliere uscente Giacomo Bezzi, ex Forza Italia, e che per un soffio potrebbe ottenere un seggio con il 2,1%.

L’Alleanza di centrosinistra democratica e popolare guidata da Giorgio Tonini raggiungerebbe invece complessivamente il 24% dei voti e 9 seggi compreso quello del presidente. Il Partito democratico con il 12% (cinque anni fa prese il 22%) otterrebbe 5 seggi, la lista Futura2018 di Paolo Ghezzi il 7% con 3 consiglieri e l’Upt il 5% (aveva il 13,39%) che si traduce in un seggio.

Il Movimento 5 Stelle che ha Filippo Degasperi come candidato presidente viene accreditato di un 9% (nel 2013 prese il 5,72%.).

Secondo il sondaggio commissionato dalla Lega ha buone possibilità di entrare in consiglio provinciale anche la candidata presidente della sinistra Antonella Valer, che è sostenuta da due liste LeU e Altro Trentino a sinistra, che complessivaente arriverebbe al 3%.

Il presidente uscente della Provincia, Ugo Rossi, ricandidato con il Patt, secondo il sondaggio della Lega si ferma al4,2% (il Patt aveva il 17,55%) e conquista un solo seggio, che è il suo. 

Resta in forse la possibilità anche di Autonomia dinamica, che ha come candidato presidente l’ex deputato del Patt, Mauro Ottobre, di conquistare un seggio. Otterrebbe, infatti, il 2% dei consensi e se scattasse il seggio per Ottobre vorrebbe dire che ne verrebbe sottratto uno alla Alleanza di Tonini, che potrebbe essere uno in meno per il Pd oppure per la lista di Ghezzi.

Il sondaggio commissionato dalla Lega ha registrato dunque gli umori degli elettori trentini - di cui solo il 76% andrà a votare - a un mese dalle elezioni del 21 ottobre, cioè prima dell’inizio della campagna elettorale, e naturalmente, come tutti i sondaggi va preso con le pinze. Il centrosinistra autonomista ricorda infatti ancora molto bene il sondaggio commissionato dal presidente Ugo Rossi per le politiche del 4 marzo, che dava la vittoria dei propri candidati in tutti i collegi uninominali sia per la Camera che per il Senato ed è accaduto esattamente l’opposto.

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