Elezioni: le liste in campo Autonomisti Popolari con Fugatti
Nove punti fondamentali, a partire da più Regione e più Euregio. Sono inseriti in un «contratto» sottoscritto anche dal leader del Carroccio Matteo Salvini, che gli «Autonomisti popolati», creatura politica di Walter Kaswalder, considerano come «garante del programma di legislatura» della coalizione popolare autonomista per il cambiamento che sostiene la candidatura a presidente della Provincia di Maurizio Fugatti.
«Con Salvini abbiamo allacciato da tempo un rapporto di fiducia, per questo abbiamo chiesto a lui di firmare l’accordo - spiega il coordinatore del movimento Danilo Chilovi - per questo gli abbiamo sottoposto le tematiche che ci stanno più a cuore». Un decimo punto è stato però stralciato, in seguito all’incontro avvenuto a Pinzolo durante i giorni di vacanza del segretario della Lega: si trattava della promozione della doppia cittadinanza austriaca e italiana anche in Trentino.
«Quella iniziativa però non è stata affatto accantonata» annuncia Chilovi, secondo il quale la concessione di Vienna non dovrebbe avvenire su base etnica, ma piuttosto su base sanguigna. «Noi ci sentiamo italiani, ma su questo tema - evidenzia - saremo molto determinati. Si tratta di un principio di buon senso: siamo contrari al doppio passaporto ai cittadini di madre lingua tedesca o ladina. Proponiamo la concessione su richiesta individuale, ai trentini con antenati tirolesi secondo quanto emerge dalle banche dati di Innsbruck. La Lega di Trento, su questo, non è contraria». Quali vantaggi potrebbe portare? «Nessuno, è una questione di identità. Il nostro non è un movimento indipendentista o separatista».
Passiamo dunque in rassegna i nove punti sottoscritti da Salvini e Kaswalder. Al primo posto c’è la valorizzazione della Regione come ente di riferimento principale attraverso l’individuazione di vecchie e nuove competenze. In quest’ottica, la Regione dovrebbe diventare ente di maggioranza nella compagine azionaria dell’A22, nell’ambito del rinnovo della concessione. Al secondo posto figura l’istituzionalizzazione dell’Euregio, «liberando questo ente dai meri compiti di rappresentanza cui è stato confinato» con competenze su viabilità, trasporti, programmazione e promozione territoriale nel turismo, sanità, cultura e istruzione.
E ancora: valorizzazione dell’agricoltura di montagna con «una seria politica di ripopolamento delle valli, il contenimento della presenza di lupo e orso e il rafforzamento delle funzioni dei Comuni con un progressivo diminuire delle prerogative della Provincia con la restituzione di dignità, competenza e mezzi finanziari ai Comuni nel rispetto del principio di sussidiarietà»; tutela delle minoranze linguistiche ladine, mochene, cimbre e retiche; riportare nelle valli le guardie mediche e ridare aglim ospedali periferici pronto soccorso decoroso e specializzazioni puntuali; istituzione di un assessorato dedicato al lavoro e alla sua protezione; sburocratizzazione del Trentino e «rivoluzione del pubblico impiego, per ridare dignità ai lavoratori provinciali, tanto bistrattati, proponendo loro un patto di rinascita. Rotazione dei capi ufficio e dei dirigenti».