La dura accusa di Cia: «Nel centrodestra c'è chi offre soldi in campio di sostegno elettorale»
Soldi in cambio di «sostegno» elettoriale (voti?), promesse di chi sente assessore in pectore, dando per scontata la vittoria alle prossime elezioni del 21 ottobre. Sono due esempi di malapolitica che vengono segnalati a carico di non meglio identificati candidati del centrodestra, della cosiddetta «coalizione del cambiamento».
La cosa curiosa è che queste gravissime accuse non arrivano da partiti o coalizioni «nemiche», ma dall’interno della stessa compagine guidata da Maurizio Fugatti. «Fuoco amico» o sacrosanta denuncia di comportamenti scorretti e illegali?
Toccherà a Claudio Cia spiegarlo. È stato lui, infatti, con un durissimo post sulla sua pagina Facebook, a sollevare la questione:
«Rattrista scrive il leader di Agire - vedere come anche all’interno della coalizione del cambiamento ci siano soggetti che ripetono schemi del passato e che rischiano di allontanarci da una netta vittoria contro il centrosinistra. I cittadini infatti ci stanno segnalando alcuni comportamenti inappropriati e a nostro avviso gravissimi da parte di alcuni #candidati: siamo passati da chi promette di pagare sedi o studi professionali in cambio di “sostegno” elettorale, a chi addirittura annuncia come certa la propria nomina ad #Assessore all’Agricoltura o al Turismo e cosi via...».
E ancora: «Vorrei chiarire ai nostri elettori che se incontrano dei candidati che promettono denaro o altro in cambio di voti, questi stanno commettono un reato, e di conseguenza vanno prontamente denunciati alle dovute autorità senza fare sconti; inoltre, per quanto riguarda la nostra coalizione, non risulta che a nessuna riunione si sia mai discusso della futura Giunta provinciale».