Lo smemorato italiano si era inventato tutto
Una messa in scena per sfuggire alla routine che lo aveva «stressato», soprattutto per la presenza divenuta ingombrante della suocera che da anni vive insieme a lui e alla sua famiglia. Salvatore Mannino, l’imprenditore di Lajatico (Pisa), scomparso lo scorso 19 settembre e poi ritrovato, apparentemente senza memoria a Edimburgo, in Scozia, il giorno dopo, si è inventato tutto e ha pianificato la fuga in ogni dettaglio.
Ora ha confessato e proverà a ricominciare.
Sembrava che già stasera potesse essere dimesso dal policlinico di Pisa, dov’è ricoverato dal 23 ottobre scorso, per tornare a casa, sulle colline pisane che hanno dato i natali al tenore Andrea Bocelli, o dove lui deciderà di andare. E invece resterà nel reparto di psichiatria ancora per qualche giorno.
Ha recitato un copione dall’inizio alla fine, Mannino. Studiato nei dettagli già da molto tempo. L’unico reale imprevisto, secondo quanto lui stesso avrebbe riferito ai carabinieri, sarebbe stato il malore accusato nella cattedrale di Edimburgo e che lo ha portato in ospedale nella capitale scozzese dove poi è stato compiutamente identificato e riconsegnato, qualche settimana più tardi, alla famiglia.
Si chiude così il caso, sostanzialmente senza reati: Mannino ha confessato di non essere impazzito ma di avere architettato la sua fuga, di essersi allontanato in treno raggiungendo la Scozia via Parigi e Londra, aggiungendo che sarebbe «tornato a casa dopo alcune settimane».
Un allontanamento ideato per riconquistare il suo ruolo «all’interno della famiglia». Sono queste le motivazioni che lo hanno spinto a mollare tutto e sparire, simulando, dopo il ricovero in Scozia, un’amnesia totale e fingendo di non riconoscere i parenti nè di parlare l’italiano ma masticando solo qualche frase in un inglese di livello scolastico per comunicare con medici e familiari.
L’imprenditore ha reso dichiarazioni spontanee agli inquirenti con le quali ha spiegato anche il motivo degli oltre 10 mila euro in contanti lasciati a casa: servivano, avrebbe detto, «per non far mancare il suo sostegno economico alla famiglia» durante la sua assenza ma di essere sparito «per far capire a moglie e figli quanto fosse importante la mia presenza in casa».
L’imprenditore aveva pianificato anche il suo rientro dopo alcune settimane di assenza, e a Edimburgo aveva già preso una stanza in un piccolo albergo, ma «il malore improvviso nella cattedrale di St. Gilles» ha mandato all’aria i suoi piani e ha interrotto la sua fuga preparata dopo accurate ricerche su come scomparire senza lasciare traccia effettuate su internet.