Direttore dell'Azienda Sanitaria, un bando che fa discutere
Un conto sono i dubbi. Un conto è sostenere che il bando per il nuovo dirigente del Dipartimento salute e politiche sociali venga ritirato. Anche questa ipotesi circolava ieri. «Ma scherziamo!» dice il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti «se ci fossero stati dirigenti interni adeguati, non faremmo ricorso all’esterno». A sollevare dubbi sul bando per trovare un sostituto a Silvio Fedrigotti, l’attuale dirigente del Dipartimento, sono il segretario del sindacato Dirpat (che tutela il personale laureato con qualifica di dirigente, direttore e funzionario direttivo del settore pubblico), Marcello Mazzucchi, e l’ex assessore alla salute e consigliere del Pd, Luca Zeni. Che ironizza sul fatto che l’assessore al personale, cioè lo stesso Fugatti, abbia «giudicato inadatta l’intera rosa del personale di livello dirigenziale (sono oltre cento i dirigenti della Provincia autonoma di Trento, senza contare le società partecipate) oggi operante nella struttura provinciale».
Nell’avviso pubblico, annota Zeni, colpiscono gli elementi di «ovvietà e ridondanza». Come il requisito dell’«età non inferiore agli anni 18» che fa il paio con il «possesso di un diploma di laurea almeno quadriennale...». O il «requisito dirimente dell’assolvimento degli obblighi militari».
La sostanza è che può concorrere chi ha la qualifica di direttore, ma non chi è dirigente. «Opzione curiosa» dice Zeni chiedendo «perché si è ritenuto che nessuna risorsa interna alla “galassia Provincia” sia in grado di dirigere il Dipartimento salute». Zeni pone dubbi sulla legittimità dell’operazione, «di fronte all’eventuale ricorso da parte di qualcuno dei dirigenti provinciali esclusi». Immediata la risposta del presidente Fugatti. Che, cita la legge 7/1997 (ordinamento del personale della Provincia) e annota: «Nulla di strano che si siano esclusi i dirigenti, perché è quanto prevede la legge; l’articolo 28 è piuttosto preciso in tal senso: “Gli incarichi di dirigente di struttura complessa, di struttura semplice e di unità di missione, nella misura massima stabilità dall’articolo 21 comma 7, possono essere conferiti a persone non iscritte all’albo in possesso dei requisiti previsti per l’accesso alla dirigenza, assunte per tali fini a tempo determinato per una durata non superiore a quella della legislatura in corso”».
«Una decisione» dice Fugatti «che la Giunta provinciale ha assunto nel pieno rispetto della legge 7/1997, preferendo appunto ricorrere al mercato della dirigenza esterna per ricoprire questa importante figura. Tra gli esterni poi, ai sensi appunto della citata legge provinciale, sono potenzialmente ricompresi anche figure professionali appartenenti alla qualifica di direttore provinciale».