Referendum, i grillini aprono alle modifiche e cercano la sponda del Pd
Con un colpo di teatro, M5s rinuncia ad alcuni dei suoi capisaldi sul referendum proporzionale accogliendo alcune istanze delle opposizioni e in particolare del Pd, del quale cerca ora la sponda per poter approvare in tempi rapidi questa riforma costituzionale simbolo. Il tutto è avvenuto nell'Aula della Camera dove la relatrice Dadone (nella foto , M5s) ha presentato 6 emendamenti che riscrivono il testo. Il voto è stato rinviato a martedì per consentire ai gruppi di valutare le proposte ma il Pd parla di «macigni rimossi».
La prima apertura degli emendamenti ha riguardato il vaglio preventivo da parte della Corte costituzionale alle proposte di legge di iniziativa popolare che un Comitato promotore vuole presentare alla Camera perché lo approvi entro 18 mesi. Il testo iniziale del disegno di legge permetteva di presentare «ddl» che violavano direttive europee o che riguardavano leggi regionali, mentre ora vengono esclusi quelli che contrastano la Costituzione, il che impedisce leggi di iniziativa popolare contrarie alle direttive Ue o che riguardassero leggi regionali: l'ammissibilità sarà data dalla Corte costituzionale.