Il leghista: "Centri sociali da lasciare a Dachau" e Moranduzzo mette il like
«Ci sono i centri sociali da lasciare lì...». E per "lì" si intende il campo di concentramento di Dachau dove morirono oltre 41.500 deportati. La frase - scioccante ma ogni aggettivo è inadeguato - è stata postata dal consigliere circoscrizionale della Lega di Rovereto Renato Biagini sul profilo Facebook del consigliere provinciale del Carroccio Devid Moranduzzo che sabato era in visita a quello che fu il primo campo di concentramento nazista. Non è finita qui perché Moranduzzo - «per sbaglio» si affretta a precisare - ha risposto con un "like" (subito ritirato) al messaggio sui centri sociali lasciato dal compagno di partito.
Moranduzzo aveva usato ben altri toni nel riferire della sua visita al museo di Dachau, nel sud della Germania: «Oggi, 23 marzo 2019, la memoria rimane viva e il dolore persiste», aveva scritto sulla sua pagina Facebook ricordando come «nel campo transitarono circa 200.000 persone e, secondo i dati del Museo di Dachau, 41.500 vi persero la vita».
Peccato che a questo punto Biagini, consigliere della Lega nella Circoscrizione Rovereto Sud, sia entrato rovinosamente nel racconto della visita sparando una frase che non ha bisogno di essere interpretata: «Ci sono i centri sociali da lasciare lì». Moranduzzo, nella fretta, ci ha messo un "like", ma ha subito fatto retromarcia cancellando rapidamente sia il suo "like", sia il commento di Biagini.
Il web ha la memoria lunga e non perdona. La notizia rimbalza. Moranduzzo spiega così la brutta scivolata: «È stato un errore. Appena me ne sono accorto ho cancellato tutto perché non condivido affatto il contenuto di quel commento. Mi dispiace che si faccia polemica su un "like" messo cliccando su un piccolo schermo sul commento sbagliato. Non sono un nazista e neppure un fascista e sono sempre stato contrario a quegli ideali. L'anno scorso ho visitato il campo di Auschwiz. L'immane tragedia dei campo di sterminio mi tocca da vicino perché mio nonno venne deportato nel campo di concentramento di via Resia a Bolzano».