In Trentino 2400 domande per il Reddito di Cittadinanza (in Alto Adige meno di 400)
Nel primo mese dall’avvio delle domande per poter ottenere il Reddito di cittadinanza, le richieste per ottenere il beneficio presentate in complesso dai cittadini della nostra provincia sono state poco più di 2.400. Un numero che equivale a circa 80 domande al giorno e che risponde, secondo l’Inps e la Cgil, alle aspettative sul totale dei trentini interessati a fare domanda per il sostegno anti-povertà e per l’attivazione dei disoccupati nella ricerca di un lavoro.
Secondo i dati della giunta provinciale presentati in Consiglio provinciale, rispetto ai 10.800 nuclei familiari beneficiari cui è andato l’Assegno unico provinciale nel 2018 con una spesa pari a 25,4 milioni di euro circa, il Reddito di cittadinanza dovrebbe assorbirne qualcosa come 4.060, di cui 2.830 con un aiuto superiore a quello previsto dall’Assegno unico e quindi senza spesa alcuna per la Provincia per un totale di 6,93 milioni di euro di risparmio per le casse provinciali.
Altri 2,94 milioni di euro di risparmi derivano da quei 1.230 nuclei familiari trentini che, secondo la Provincia, avranno accesso al Reddito di cittadinanza, ma il cui aiuto verrà integrato dall’Assegno unico provinciale. Il risparmio in totale viene considerato di circa 10 milioni di euro (6,93+2,94 milioni di euro) grazie all’integrazione tra Reddito di cittadinanza e Assegno unico provinciale. A questi si sommano i 3,4 milioni di euro che la Provincia stima di risparmiare grazie ai 10 anni di residenza per l’accesso all’Assegno unico provinciale, per un totale di 13,27 milioni di euro. Soldi che, secondo un accordo politico raggiunto in Consiglio provinciale, vanno destinati dalla giunta Fugatti ad aiutare le famiglie e il welfare dei residenti.
I dati sul Reddito di cittadinanza in Trentino e in Sudtirolo sono arrivati ieri dall’Inps regionale. In particolare alla data del 5 aprile scorso l’Inps ha ricevuto in Trentino Alto Adige 2.765 domande per l’ottenimento del reddito di cittadinanza, spiega il direttore regionale dell’Inps, il trentino Marco Zanotelli.
In provincia di Trento si sono presentati alle Poste o ai Caf per richiedere la prestazione 2.409 cittadini, mentre in Alto Adige hanno presentato domanda in 356, circa sei volte meno. Questo perché, afferma Zanotelli, a Bolzano la Provincia ritiene prioritario il proprio meccanismo di sostegno anti-povertà e non intende fare come Trento che dice ai cittadini di fare prima la domanda per il Reddito di cittadinanza, per poi integrare l’aiuto con il sistema dell’Assegno unico provinciale. La giunta provinciale di Bolzano aveva spiegato di ritenere i due strumenti, nazionale e sudtirolese, non cumulabili.
Tornando alle domande in regione, poi, da un punto di vista di genere, in provincia di Bolzano sono state 164 le donne che si sono presentate agli sportelli per richiedere la prestazione a fronte di 194 uomini; diversamente dal Trentino dove a richiedere il servizio sono state 1.271 donne e 1.138 i maschi. La maggior parte delle domande sono pervenute all’Inps tramite i Caf, 1.964 in Trentino e 136 in Alto Adige. Quelle pervenute in regione attraverso le Poste sono state 665.
A livello nazionale le domande sono state 806.878; per oltre il 60% risultano essere state presentate da cittadini compresi nella fascia di età tra i 40 e i 67 anni.
A partire dal prossimo 15 aprile - ricorda Zanotelli - l’Inps nazionale trasmetterà agli uffici postali i flussi telematici degli ordinativi di accreditamento sulle carte per il Reddito di cittadinanza. E i pagamenti dovrebbero avvenire entro la fine del mese. L’entità dell’aiuto destinato a ciascuna domanda per ora non è ancora stato analizzato e dipende dallo stato economico e sociale della famiglia e dalla sua composizione».
A livello italiano sono arrivate oltre 806.000 domande. Napoli è la prima provincia italiana per richieste di reddito di cittadinanza: con oltre 78.000 domande presentate, il capoluogo campano non supera solo Roma ma l’intera Lombardia. Da questa, infatti, nonostante sia largamente la regione italiana più popolata, sono arrivate all’Inps poco più di 71.000 richieste, superata non solo dalla Campania, ma anche dalla Sicilia, dal Lazio e dalla Puglia. La provincia dalla quale sono partite meno domande è Bolzano (356).
Ora bisognerà capire quante saranno respinte e tra quelle accettate quale sarà la media degli importi che saranno erogati dato che il Reddito costituirà solo un’integrazione del reddito familiare nel caso questo sia inferiore a 500 euro al mese (a fronte di un nucleo costituito da un’unica persona). La gran parte dei richiedenti è nella fascia di età centrale, tra 45 e 67 anni con 494.213 domande (poco più del 61%), seguiti da coloro che hanno un’età compresa tra i 25 e i 40 anni (poco meno del 23%). Le persone con più di 67 anni che hanno fatto domanda di reddito di cittadinanza sono 105.699 ed è probabile che per la gran parte di loro il beneficio assuma la denominazione di pensione di cittadinanza. Perché scatti questo passaggio bisogna che tutti i componenti della famiglia abbiano più di 67 anni o ci sia un componente anche under 67 ma in condizione di disabilità grave. Per queste famiglie il beneficio consisterà solo in un’integrazione dato che esiste già l’assegno sociale da 458 euro al mese ma per 13 mensilità.