Europee, politiche, comunali Un election day con 3 sistemi
Election day con tre diversi sistemi di voto per circa 18.000 elettori di tre dei cinque Comuni al voto il prossimo 26 maggio in coincidenza con le elezioni suppletive e con le europee. In circa 130 Comuni in totale (per circa 270.000 elettori), invece, quella giornata sarà caratterizzata da due votazioni, quella per le suppletive nei due collegi di Trento (poco meno di 70 Comuni coinvolti) e di Pergine (con circa 60 Comuni coinvolti) e quella per il parlamento europeo di Strasburgo.
Insomma, gli oltre 408.000 elettori trentini chiamati alle urne il prossimo 26 maggio, dovranno in molti casi fare slalom tra diversi sistemi elettorali, nomi e schede per elezioni con valore e significato diversissimo.
EUROPEE PER 408.000 ELETTORI
Partiamo dalle Europee, dove il Trentino vota, assieme a Friuli, Veneto e Emilia Romagna, per mandare a Strasburgo i parlamentari europei della Circoscrizione elettorale del Nordest (una delle cinque in cui è divisa l’Italia). In questo caso il sistema elettorale è quello proporzionale, ossia il numero di parlamentari europei viene parametrato sulla base del numero di voti preso dalla lista. Lo sbarramento a livello nazionale da superare è il 4%, mentre il voto di lista si esprime tracciando sulla scheda, con la matita copiativa che vi verrà consegnata al seggio, un segno X sul contrassegno corrispondente alla lista prescelta. È possibile (non obbligatorio) esprimere da uno a tre voti di preferenza per candidati compresi nella lista votata. Ma attenzione, nel caso di più preferenze espresse, queste devono riguardare candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda e della terza preferenza. Un solo voto di preferenza può essere espresso per un candidato delle liste rappresentative delle minoranze di lingua francese della Valle d’Aosta, di lingua tedesca della provincia di Bolzano o di lingua slovena del Friuli Venezia Giulia, che sia collegata ad altra lista presente in tutte le circoscrizioni nazionali. Nel Nordest la lista che ha queste caratteristiche è la Svp che è collegata con Forza Italia a livello nazionale e che punta a far rieleggere Herbert Dorfmann. Quest’ultimo dovrà superare anche le 50.000 preferenze a livello personale per poterci riuscire.
LE SUPPLETIVE PER DUE COLLEGI
Il 26 maggio in circa 130 Comuni ci sarà il voto per eleggere due deputati alla Camera. Giulia Zanotelli, eletta nel collegio di Trento, chiama alle urne 175.504 elettori tra Trento, Valle dei Laghi, Rotaliana, val di Non e val di Sole. Il 4 marzo la leghista aveva ottenuto il 37,38% dei voti contro il 33,94% di Mariachiara Franzoia, del Pd, oggi vicesindaco di Trento, sostenuta dal centrosinistra e dal Patt. Alla sostituzione di Maurizio Fugatti sono interessati, invece, 95.560 elettori tra Valsugana, Primiero, Fiemme e Fassa. Il 4 marzo alle politiche Fugatti aveva ottenuto il 44,56% dei voti contro il 26,72% di Lorenzo Dellai (Civica Popolare Lorenzin) sostenuto dal centrosinistra e dal Patt. In questo caso il sistema elettorale è quello del maggioritario uninominale secco (chi prende un voto in più degli altri viene eletto alla Camera).
CINQUE COMUNI IN BALLO
Sono cinque i Comuni in ballo per scegliere il sindaco e il consiglio comunale. Tutti, secondo i dati ancora ufficiosi (perché datati 31 dicembre 2018) hanno una popolazione superiore ai 3.000 abitanti. Si tratta di Borgo Valsugana (6.826), Levico Terme (7.561) e Terre d’Adige (3.011), Tione (3.608) e Folgaria (3.130). In questi Comuni, quindi, scatta il maggioritario a doppio turno, ovvero: se un candidato sindaco non ottiene il 50% +1 dei voti al primo turno deve andare al ballottaggio (il 9 giugno in questo caso), dove affronta il secondo candidato più votato.