Consiglio provinciale: due consiglieri ancora in "sospeso" per la convalida, Paccher non vuole dire chi sono
Non è ancora finita la telenovela della ratifica delle nomine dei consiglieri provinciali dopo le elezioni dell’ottobre scoirso. Per 33 consiglieri provinciali eletti, infatti, «non si ravvisano situazioni di incandidabilità, ineleggibilità o incompatibilità» come ha stabilito la Giunta delle elezioni del Consiglio riunitasi oggi a palazzo Trentini, a Trento. Ma ai due restanti consiglieri provinciali, la Giunta ha chiesto ulteriori informazioni, con l’intento di chiarire anche queste posizioni e andare così, dopo l’estate, al pronunciamento conclusivo.
Il presidente della Giunta delle elezioni, il leghista Roberto Paccher, ha spiegato che «le verifiche sui 35 consiglieri sono state compiute presso tutto il sistema societario della Provincia autonoma, presso quello della Regione autonoma e presso la Provincia autonoma di Bolzano». Durante la seduta di oggi, i consiglieri di minoranza hanno però nuovamente sostenuto - come già nella precedente riunione dello scorso marzo - l’opportunità di rendere subito noto anche il merito specifico delle due posizioni rimaste aperte.
Diverso invece l’orientamento dei membri di Giunta esponenti della maggioranza, secondo i quali nomi e contenuto delle verifiche saranno resi noti a conclusione dell’istruttoria, «per evitare l’esposizione dei colleghi su aspetti tuttora da chiarire e potenzialmente di nessun rilievo finale».
Oltre a queste due posizioni da valutare, c’è anche quella del presidente della giunta Maurizio Fugatti, che si candidò pur essendo Sottosegretario del Governo. Legittimamente o meno? Sul caso, fra l’altro, è aperta una vicenda giudiziaria dopo l’esposto presentato alla Procura da tre cittadini.
Gli altri due casi sono di consiglieri che potrebbero avere delle cause di incompatibilità per essere dirigenti di società spotiva che riceve finanziamenti dalla Provincia stessa.
Per il caso di Fugatti, nel marzo scorso, la giunta aveva deciso - non all’unanimitùà - che non si ricorrerà al parere di un giurista esterno per valutare se l’attuale presidente della Provincia autonoma, Maurizio Fugatti, era eleggibile in base alle regole elettorali vigenti. Quattro i voti a favore, 3 i contrari.
Era passata dunque la linea espressa dai membri di maggioranza della Giunta, orientati a considerare più che sufficienti i due pareri già acquisiti: quello a suo tempo espresso dal vertice amministrativo della Provincia e il parere che la Giunta delle elezioni ha chiesto e ha ottenuto dal vertice amministrativo del Consiglio provinciale. Entrambi i documenti giudicano che l’attuale presidente della Provincia, nel periodo di campagna elettorale, «non poteva intendersi membro del Governo, stante l’articolo 92 della Costituzione, che individua i membri dell’esecutivo nel presidente del Consiglio dei ministri e nei ministri, non anche nei sottosegretari».
La Giunta delle elezioni vorrebbe completare la propria istruttoria sui 35 eletti entro maggio, per consentire al Consiglio provinciale, dopo l’estate, di votare la convalida dei consiglieri provinciali.