Continua la sfida di striscioni contro il ministro Salvini Scritte da Napoli a Milano
Quarantanove striscioni appesi ai balconi di Milano, dal centro alla periferia, per "contestare l'arrivo in città di Matteo Salvini e dei suoi ospiti stranieri".
L'iniziativa, che ironicamente si chiama 'La grande caccia al tesoro dei balconi di Milano. Dove sono i 49?', è stata lanciata su Facebook da Insieme senza muri, le realtà associative che hanno promosso le marce antirazziste in città, e Arci Milano.
"Tempi di striscioni appesi alle finestre, per contestare l'arrivo in città di Matteo Salvini e dei suo ospiti stranieri - si legge sulla pagina -. Noi ce la giochiamo così, perché quel 49 è un numero che, chissà come mai, qualcuno tende a dimenticare e rimuovere, nel migliore dei casi giustificare, e vogliamo che voi lo facciate con noi".
Quel 49 allude agli altrettanti milioni di euro (per la precisione 48 milioni 969 mila 617 euro) riguardanti il sequestro preventivo disposto due anni fa dal Tribunale di Genova finalizzato alla confisca diretta nei confronti della Lega di somme destinate a risarcire lo Stato dalla maxi truffa sui rimborsi elettorali non dovuti tra il 2008 e il 2010.
"Togli anche questi" è invece la scritta comparsa su uno dei tre striscioni esposti davanti ad un albergo di Potenza dove oggi, giovedì, sta per arrivare, per un'iniziativa elettorale della Lega, il Ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Sugli altri striscioni - sorretti da gruppi di contestatori - vi sono frasi come "Non tutto il Sud dimentica", "#Maiconsalvini": su alcuni cartelli è scritto "Questa Lega è una vergogna".
La manifestazione alla quale Salvini sta per partecipare riguarda le elezioni comunali a Potenza, dove la Lega ha un proprio candidato sindaco. Fino a poche ore fa, il raduno era programmato in un quartiere popolare del capoluogo lucano, ma poi è stato spostato in un albergo a causa del maltempo.
A Napoli anche Salvatore, il fratello di Pino Daniele, ha partecipato alla contestazione degli striscioni contro il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che oggi è atteso nella città del Vesuvio per prendere parte al Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica. Dal balconcino della sua casa, in San Giovanni Maggiore Pignatelli, nel centro storico di Napoli, ha esposto la scritta: "Questa Lega è una vergogna, lo diceva anche mio fratello Pino".
«Un ministro che indossa divise, imbraccia mitra e è contro gli extracomunitari non è degno di questo nome», dice Salvatore che somiglia moltissimo al cantautore.
«Deve andare via, qua non lo vogliamo. E a quello che pensano che la Lega non è più quella di una volta, quella criticata da mio fratello io dico che è peggio», aggiunge Salvatore.
«Mio fratello non c’è più ma Matteo lo dico io: questa Lega è una vergogna», conclude Salvatore Daniele.