No Tav sul piede di guerra dopo il sì del premier Conte alla Torino-Lione
«La manfrina di questi mesi giunge alla parola fine» e il governo ha «gettato anche l’ultima maschera allineandosi a tutti quelli precedenti». Pertanto adesso fermare la Torino-Lione «tocca a noi». È il testo di un comunicato ufficiale del movimento No Tav della Valle di Susa, che ribadisce per sabato prossimo l’annuncio di un corteo con migliaia di partecipanti verso il cantiere di Chiomonte: «Dimostreremo fin da subito la nostra vitalità».
Il premier Giuseppe Conte «dimostra di non conoscere la determinazione del movimento No Tav». È la conclusione di un altro messaggio nel cui testo si legge fra l’altro che il presidente del Consiglio «sa che la Torino-Lyon non serve a nulla», «sa che si creerà un problema di ordine pubblico», «ha ben chiaro» che «perderà tanti voti e rispetto politico».
L’ex sindaco di Venaus Nilo Durbiano, No Tav promotore nei mesi scorsi della proposta di una mini-Tav aggiunge: «Credo che il M5s abbia deciso di scrivere il proprio testamento politico. La loro avventura è conclusa. Il Governo e il ministro Salvini non si rendono conto del disastro sociale che questa scelta comporterà».
«L’amarezza e la frustrazione sono legittime, spero che il Movimento 5 Stelle sia coerente in Parlamento ma d’altra parte non abbiamo il 51%...», commenta la sindaca di Torino, Chiara Appendino.
Il vicepremier leghista Matteo Salvini sottolinea che il No del M5s alla Tav è «contro il buonsenso. Che la Tav sia utile la Lega lo dice da sempre. Che costi di più sospenderla che finirla è evidente. Chi rimane contro la Tav non è contro Salvini ma è contro tout court, è contro il buonsenso».