Doppi aiuti alle famiglie Segnana vola al Ministero e porta a casa «collaborazione»
L’assessora alla salute Stefania Segnana è volata per la seconda volta a Roma, per districare la complicata matassa dei «doppi aiuti» alle famiglie (che comprende anche la riduzione dei contributi per gli asili nido). La nuova giunta Fugatti, infatti, appena insediata ha fortemente voluto applicare le nuove misure governative, nonostante vi fossero già delle misure simili messe in atto dalla giunta di Ugo Rossi. Il risultato è che secondo l’Inps chi riceve un sostegno provinciale alla natalità e alla famiglia per più di 1.032 euro l’anno (86 al mese) potrebbe vedere ridotto il proprio assegno familiare nazionale. Una beffa.
Segnana - in un comunicato stampa della Giunta Provinciale - non recede e conferma che «le due misure possono coesistere». Ma come? Non si conosce la soluzione, che da mesi è attesa, ma intanto l’assessora fa sapere trionfante che «il Dipartimento per le politiche della famiglia affiancherà la Provincia».
A Roma Stefania Segnana ha incontrato il dirigente del Dipartimento della salute e delle politiche sociali Giancarlo Ruscitti e il dirigente Gianfranco Zoppi di Apapi. Al termine dell’incontro, i tecnici «hanno assicurato alla delegazione che la struttura affiancherà la Provincia autonoma di Trento nel portare all’attenzione dell’Inps la questione».
E quindi, cosa cambia? Niente, per ora. Infatti Segnana promette: «Siamo al lavoro perché la situazione, che interessa in particolare le famiglie numerose, trovi quanto prima una soluzione consentendo dunque la coesistenza delle due misure di sostegno al reddito». Tradotto: «Ci stiamo lavorando, ma adesso abbiamo i tecnici di Roma al nostro fianco».
Secondo l’Inps, infatti, chi riceve un sostegno provinciale alla natalità e alla famiglia per più di 1.032 euro l’anno (86 al mese) potrebbe vedere ridotto il proprio assegno familiare nazionale. I due sussidi non si escludono a vicenda, ma superando tale soglia figurano come redditi anche i contributi alla famiglia erogati su iniziativa delle Province autonome di Trento e Bolzano e ciò comporta un aumento del reddito totale su cui si calcola il sussidio nazionale, che verrebbe quindi ridotto. Una norma, comunque, non retroattiva.