Comunali, rottura Patt-Lega Marchiori: «Incompatibili»
È finita. Il Patt rompe con la Lega. A meno di clamorosi ripensamenti dell’ultima ora. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’intervista rilasciata all’Adige da Alessandro Savoi.
Il presidente del Carroccio ha fatto sapere alle Stelle Alpine che la loro richiesta di “sganciarsi” da Matteo Salvini è irricevibile. «Non abbandoneremo mai il Capitano - ha detto Savoi - e a maggio lui si fermerà in Trentino alcuni giorni per la fase finale della campagna elettorale. Se agli autonomisti non va bene, ce ne faremo una ragione e ognuno andrà per la sua strada».
Il segretario del Patt ha preso atto di queste dichiarazioni. «Il mio partito e la sua gente - afferma Simone Marchiori - non ha niente a che spartire con il salvinismo. Fin dai primi incontri abbiamo fatto presente a Mirko Bisesti (segretario della Lega, ndr) che per noi sarebbe difficile andare insieme alle amministrative se loro non prendono le distanze da questo personaggio. Ad oggi non è successo. Anzi arrivano segnali che vanno in tutt’altra direzione. Nel centrodestra poi c’è Fratelli d’Italia: nazionalisti che non hanno nulla in comune con il Patt e la sua gente».
Savoi ha dichiarato che con voi la vittoria delle comunali sarebbe più facile.
In un certo senso non ha fatto altro che confermare che siamo ancora determinanti. Lo ringrazio. Se volessimo ambire a cariche e sedie visto l’attuale scenario politico locale non avremmo esitazioni e stringeremmo subito un’alleanza con la Lega. I nostri progetti però sono altri.
Quali?
Creare, anche se non mi piace chiamarlo così, un grande centro. Un’area di riferimento per gli autonomisti, i moderati e per quanti non si riconoscono più nelle proposte dell’attuale centrodestra e centrosinistra.
È da settimane che continuate a parlarne, concretamente quando si vedrà qualcosa?
Entro la fine del mese il quadro sarà più chiaro. È arrivato il momento di tirare le somme. Ci stiamo confrontando con diverse forze. I renziani? Finora con Donatella Conzatti c’è stato solo uno scambio di valutazioni.
Il presidente della Lega ha dichiarato che se il Patt stringe un’alleanza con il Partito democratico la base autonomista si ribella.
Se lo dice lui. Mi fa sorridere il fatto che ultimamente alcuni esponenti di diversi partiti di destra e sinistra si sono trasformati in analisti politici specializzati nelle vicende del Patt. Lasciamo perdere. Nessuno condizionerà le nostre scelte.
L’alleanza che non si farà con il centrodestra lacererà il Patt?
Come ho già avuto modo di ripetere in passato, all’interno del nostro partito è in corso un grande dibattito. Non esiste però nessuna spaccatura.
Il consigliere provinciale Lorenzo Ossanna in realtà starebbe pensando di andare nel gruppo Misto.
Non mi risulta. Per quello che mi riguarda al momento Ossanna è dei nostri e partecipa attivamente alla vita del gruppo.
E di Franco Panizza che oggi incomincia a lavorare al Mart che ne pensa?
Mi aspettavo questa domanda e ci tengo a chiarire, una volta per tutte, una cosa. Il fatto che Panizza abbia accettato di diventare un collaboratore di Vittorio Sgarbi deve essere letta solo come una scelta personale. Non ci saranno conseguenze politiche.
A cosa si riferisce?
Gira da mesi la voce che la Lega avrebbe accettato di mandare Panizza al Mart solo in cambio di un accordo con il Patt per le amministrative. Falsità. Non è mai nemmeno esistita un’ipotesi del genere.