Gilet gialli, un anno dopo protagonisti i black bloc scontri e arresti a Parigi
Un anno dopo, i gilet gialli celebrano l’inizio della loro protesta ma ad essere protagonisti oggi sono più che mai i black bloc. La polizia definisce ormai questa frangia incontrollabile - che ha devastato prima il quartiere parigino di place d’Italie, poi quello della Bastiglia, per finire in serata nella centralissima Les Halles - gli «ultrà gialli», ex gilet ormai radicalizzati.
Se i parigini e i passanti sono tornati a vivere un sabato di paura, come succedeva fino a prima dell’estate, a non essere tranquillo stasera è soprattutto il governo. In prospettiva, il 5 dicembre si apre con il grande sciopero generale e la manifestazione nazionale contro la riforma delle pensioni. Il timore è quello che ambienti dell’Eliseo definiscono «la convergenza delle lotte», una situazione che - a ridosso delle feste di Natale - potrebbe diventare incandescente e incontrollabile, fra servizi pubblici e trasporti bloccati, e scontri sempre più violenti in piazza.
Un anno dopo l’inizio della contestazione partita dall’aumento delle tasse sul gasolio - poi ritirato - sono 2 su 3 i francesi, stando a un sondaggio, che non avrebbero voluto rivivere i fine settimana violenti. I gilet gialli erano pressoché scomparsi nelle ultime settimane, a parte qualche corteo senza conseguenze in provincia. L’appuntamento era per l’anniversario di oggi, ma a parte qualche corteo da poche migliaia di persone a Lione, Bordeaux, Nantes, i gilet gialli si sono visti pochissimo. Lo ha sottolineato anche Emmanuel Macron, lasciando trapelare il pensiero dell’Eliseo a metà pomeriggio mentre imperversavano le violenze a place d’Italie: «Il presidente nota che non ci sono molti gilet gialli a place d’Italie, ma soprattutto casseur».
In serata, la prefettura ha reso noto che i fermati sono stati 124, un numero comunque molto inferiore al totale di fine giornata dello scorso inverno, quando in un paio di occasioni si finì oltre i mille fermi. Non ci sono stati feriti. Con il quartiere degli Champs-Elysees blindato e vietato ad ogni manifestazione, i circa 3.000 gilet gialli arrivati a Parigi si sono divisi fra l’unico corteo autorizzato, che doveva partire a metà giornata da place d’Italie, e un gruppo che ha esordito bloccando il péripherique all’altezza della Porte de Champerret.
In quest’ultimo caso, confusione, traffico impazzito, poi dopo qualche lancio di lacrimogeno la polizia ha sgomberato la strada e i manifestanti si sono dispersi. A place d’Italie, cominciava invece, già prima di mezzogiorno, la solita guerriglia: cassonetti in fiamme, agenzie di banca con vetrine spaccate, auto e motorini incendiati. I pompieri, arrivati per spegnere i roghi, sono stati accolti da un lancio di sassi e sampietrini.
La polizia ha caricato a più riprese, in piazza c’erano quasi solo persone con il volto coperto. Alle 15, il prefetto Didier Lallement, ha preso la parola in una conferenza stampa diffusa da radio e tv, lanciando un appello a «chi è in buona fede» a «lasciare place d’Italie». «Chiunque lanci sassi o abbia il volto coperto, verrà arrestato», ha avvertito.
Il gruppo del blocco stradale mattutino, intanto, convergeva a place de la Bastille per raggiungere la manifestazione di place d’Italie, che nel frattempo il prefetto aveva annullato a causa delle violenze. Nelle strade attorno alla Bastiglia è successo di tutto quando la polizia ha impedito il ricongiungimento: lancio fittissimo di lacrimogeni, guerriglia e una scena filmata e diffusa sui social, con due poliziotti rincorsi dai dimostranti che riparano in una tintoria barricandosi dentro. Soltanto i rinforzi, dopo diversi minuti, li salveranno dagli uomini in nero, che cercavano di sfondare la porta con transenne usate come ariete.
In serata, la coda violenta nella centralissima Les Halles, invasa da parigini a passeggio e turisti: l’arresto di un manifestante sfociava in una nuova battaglia, con incendi di veicoli e movimenti di panico tra la folla, nella quale erano presenti molti turisti. Domani seconda giornata di «celebrazioni», con la polizia che ha già annunciato il divieto di manifestare a Champs-Elysées.