I funerali di Gaia e Camilla: «Guidare fatti e ubriachi che vita sarebbe?» dice il parroco
Un lungo applauso accompagnato dalle note, suonate dal vivo, delle canzoni 'A te' di Lorenzo Jovanotti e 'Ti voglio bene' di Tiziano Ferro, hanno accompagnato l'uscita delle bare bianche di Gaia e Camilla, le sedicenni morte investite a Roma, al termine dei funerali. Gremita la chiesa del Preziosissimo Sangue del Fleming e anche il viale di accesso. Una parente all'uscita ha accusato un malore ed è stata soccorsa da personale di un'ambulanza ferma all'esterno della chiesa per tutta la funzione. Sul luogo dell'incidente è stato affisso uno striscione "Ciao Angeli".
L'omelia del sacerdote - "Camilla aveva chiesto pochi giorni fa a pranzo con i genitori e la sorella Giorgia cosa fosse il senso della vita. Quando ti metti a guidare sbronzo o fatto è questa la vita? Mandarla in fumo? In fondo ci sentiamo onnipotenti e poi non riusciamo a seguire le regole base della convivenza". Così il sacerdote nell'omelia durante i funerali. "Ci riscopriamo tutti un po' palloni gonfiati - ha aggiunto -. Il senso della vita non è bere e fumarsela". "Da giorni ci chiediamo il perché. Ci interroghiamo sull'insensatezza di quanto accaduto. Brancoliamo nel buio. Ecco quello di oggi è il grande abbraccio che diamo ai genitori di Gaia e Camilla, in questa ora così buia", ha aggiunto il sacerdote.
"Si è persa una delle fondamenta della nostra famiglia. Eri la piccola di casa. Tu che trovavi imbarazzo ogni volta che si parlava di te, non ti piaceva sentirti gli occhi addosso. Ti sentivi imperfetta". Lo ha detto Giorgia, la sorella di Camilla durante i funerali delle 16enni investite a Roma. "Qualche giorno a tavola avevi chiesto qual era il senso della vita e non ti ho saputo rispondere - ha aggiunto -. A qualche giorno di distanza ho trovato la risposta: il senso della mia vita sei tu".
Il messaggio dei genitori di Gaia - "La morte di un figlio è talmente innaturale da aver reso la nostra condizione indicibile. Anche per questo non abbiamo finora parlato con nessuno e oggi chiediamo rispetto per il nostro dolore e il nostro silenzio". Così, attraverso il loro legale Giulia Bongiorno, i genitori di Gaia, una delle due ragazzine morte nell'incidente stradale a Roma. "Quando troveremo le parole giuste diremo la nostra sulle tante ricostruzioni diffuse dai media con troppa leggerezza -proseguono- Gaia era piena di gioia di vivere, ma era anche matura e responsabile".
"Chi perde il coniuge è vedovo, chi perde i genitori è orfano. Chi, come noi, perde una figlia non ha nemmeno un nome che lo definisca: la morte di un figlio è talmente innaturale da aver reso la nostra condizione indicibile, è letteralmente "qualcosa che non può essere detto". Anche per questo non abbiamo finora parlato con nessuno e oggi chiediamo rispetto per il nostro dolore e il nostro silenzio", dicono, attraverso il loro avvocato Giulia Bongiorno, Gabriella Saracino e Edward von Freymann. "Quando troveremo le parole giuste parleremo, e diremo la nostra sulle tante ricostruzioni che in questi giorni sono state diffuse dai media con troppa leggerezza -continuano -Per il momento, invitiamo alla prudenza e alla scrupolosità chi scrive di questa tragedia". "Gaia era piena di gioia di vivere, ma era anche matura e responsabile. Ci manca moltissimo. Per questo desideriamo ringraziare chi ha pianto con noi, chi ci ha offerto conforto e sostegno", concludono.
Omicidio stradale plurimo. Questa l'accusa con cui è stato arrestato ieri il 20enne che, nella notte tra sabato e domenica scorse, era alla guida dell'auto che ha travolto e ucciso a Roma due sedicenni a Corso Francia, a Roma. Pietro Genovese, figlio del regista Paolo, è ora ai domiciliari.
L'ordinanza gli è stata notificata al termine dei primi accertamenti condotti dalla polizia locale di Roma Capitale e in base alla relazione trasmessa alla Procura. La posizione del ragazzo si era aggravata già immediatamente dopo l'incidente mortale costato la vita alle sedicenni Camilla Romagnoli e Gaia Von Freyman. Le analisi alle quali era stato sottoposto, infatti, avevano rivelato un tasso alcolico tre volte superiore al consentito e tracce di sostanze stupefacenti. Nel passato di Genovese ci sarebbero anche due episodi di possesso di droga, in relazione ai quali sembra gli sia stata sospesa la patente, restituita solo di recente. A convincere i pubblici ministeri a chiedere la misura cautelare, infatti, ci sarebbe proprio la positività del ragazzo ai drug test.