Cade dall'elicottero: morto maestri di sci
Restare appeso ad un elicottero in fase di decollo e poi precipitare per centinaia di metri. Un incubo che si è trasformato in drammatica realtà oggi sulla vetta del monte Miravidi, a 3.000 metri di quota, sul confine tra Italia e Francia. Un maestro di sci francese, di 44 anni, residente a La Rosière (Alta Savoia), è morto dopo essere precipitato nel vuoto per circa 400 metri. L’incidente è avvenuto poco dopo mezzogiorno.
La vittima era assieme ad altri sette maestri di sci, tutti d’oltralpe. Erano decollati - con un elicottero della Gmh helicopter services di Courmayeur - dall’aviosuperficie del Piccolo San Bernardo per un’«attività formativa» su territorio italiano (l’eliski è vietato in Francia). «Dovevano fare una ricognizione di un itinerario che scende verso La Thuile» spiega Thibault Gaidet, direttore della scuola di sci di La Rosière.
Dopo un breve volo sono giunti sulla cresta sommitale, dove sono scesi sulla neve. La comitiva stava ancora riparandosi dal turbinio di vento provocato dall’elicottero quando è avvenuta la tragedia.
«Hanno visto il loro compagno scomparire assieme al velivolo, che si è lanciato giù nel canale per raggiungere il fondo valle» aggiunge Gaidet. La vittima è rimasta agganciata in qualche modo all’elicottero ed è stata quindi trascinata in volo per alcuni secondi, prima di precipitare nel vuoto finendo lungo il costone della montagna, sul versante francese.
Ancora da chiarire le cause dell’incidente. Forse una fettuccia dello zaino si è impigliata nel cestello portasci, forse la giacca. «Nessuno ha visto cosa è successo, saranno le indagini a chiarire la dinamica» sottolinea Gaidet. Sul posto sono intervenuti i gendarmi del Peloton di haute montagne di Bourg-Saint-Maurice. Il corpo è stato recuperato e trasportato a valle. Sono stati avviati i primi accertamenti ed è stato interrogato il pilota (italiano) dell’elicottero.
Grande tristezza nella piccola comunità di La Rosière, stazione sciistica che condivide il comprensorio con La Thuile, in Valle d’Aosta. «Nicolas era un appassionato di montagna e di avventura, resta un grande vuoto in tutti noi», spiega Gaidet che in serata, assieme ad altri maestri di sci e agli operatori turistici, si è raccolto in un momento di cordoglio nel centro del paese.