Capotreno presa a pugni e calci da un uomo senza biglietto nell'indifferenza dei passeggeri
Colpita e percossa per aver chiesto di mostrare il biglietto del treno, nella totale indifferenza dei presenti. Questo è quanto accaduto ieri a una capotreno di 25 anni a bordo di un convoglio Trenord, lungo la tratta Como-Rho, all’altezza di Seregno (Monza).
La donna, a quanto emerso, durante la consueta ed abituale verifica dei biglietti nelle carrozze, si è imbattuta in un passeggero che, semi-sdraiato sui sedili, si è detto sprovvisto del titolo di viaggio. La capotreno gli ha comunicato di dovergli fare la multa e lo ha invitato a scendere dal treno la fermata successiva. Quando il convoglio ha rallentato in vista della stazione di Seregno, la pubblico ufficiale ha chiesto al “portoghese” di seguirla fino alle porte. L’uomo, descritto dalla capotreno come un quarantenne italiano, a quel punto le si è scagliato contro insultandola.
L’ha quindi aggredita a calci e pugni sferrati con violenza terminati solamente quando il convoglio si è fermato e il malvivente è saltato giù. Al fatto hanno assistito decine di persone che, pur resesi disponibili più tardi per raccontare l’accaduto alle forze dell’ordine, non hanno, pare, mosso un dito per bloccare l’aggressore. La sfortunata dipendente dell’ azienda ferroviaria è stata quindi accompagnata dal personale sanitario all’ospedale di Seregno, dove i medici le hanno curato le ecchimosi al corpo ed al volto e la hanno dimessa con dieci giorni di prognosi.
Le forze dell’ordine, raccogliendo le testimonianze dei viaggiatori e acquisendo le immagini di sorveglianza delle stazioni di partenza e di arrivo del treno, stanno cercando di identificare l’autore del pestaggio. «L’azienda segue da vicino la collega aggredita - ha scritto Trenord in una nota - due operatori della funzione security sono intervenuti subito e, grazie alla collaborazione di un capotreno di un treno successivo, è stato possibile incrociare le informazioni per identificare il presunto aggressore». L’aggressione alla capotreno va a sommarsi alle «decine di pestaggi e insulti verbali» di cui la categoria si lamenta ormai da anni.
È del 2015 il ferimento a colpi di machete di un capotreno su un convoglio proveniente da Expo, che per non perdere l’arto ha subito oltre otto interventi chirurgici. Nel 2018 i dipendenti delle ferrovie hanno inviato una lettera alla loro azienda chiedendo più tutele, protezioni evidentemente necessarie per arginare la violenza sui treni che, ormai, sembra essere un vero e proprio fenomeno.