Elezioni comunali a rischio: possibile rinvio di 60 giorni ma non tutti sono d'accordo
Se è stato sospeso il referendum istituzionale sul taglio dei parlamentari, riusciremo a votare in maggio per le elezioni comunali? A causa del Coronavirus le amministrative di maggio potrebbero essere rinviate. La stessa sorte del referendum sul taglio dei parlamentari, previsto per il 29 marzo e rimandato ieri dal governo Conte a data da destinarsi.
«Se per sopravvenute cause di forza maggiore, non si possono fare le elezioni - ha spiegato ieri l'assessore regionale agli Enti locali Claudio Cia - il presidente della Regione può disporne lo spostamento fino a due mesi. Ad oggi tutto resta come è, vedremo poi l'evoluzione della situazione».
A margine del Consiglio provinciale di ieri, diversi esponenti politici hanno però sollevato un altro tipo di problema: lo stravolgimento della campagna elettorale. Tra i più preoccupati di tutti Alessandro Manica , consigliere del Pd: «Qualche riflessione sull'opportunità o meno di votare a maggio andrà fatta. Se le cose non migliorano, i candidati non avranno la possibilità di partecipare oppure organizzare eventi pubblici. Viene soppresso il confronto democratico». Come lui la pensa Filippo Degasperi , consigliere provinciale e candidato sindaco a Trento di Onda civica: «Sono stato il primo a sollevare la questione. Non si possono fare serate e se devi prepari un incontro lo fai abusivamente. Non si può andare avanti così».
Mirko Bisesti , segretario della Lega, si allinea a quanti ritengono giusto spostare le amministrative se l'emergenza da Coronavirus non rientrasse entro fine mese: «La campagna elettorale è fortemente condizionata, nessuno può negarlo. A noi è già saltata una cena con Alessandro Baracetti e Matteo Salvini, alla quale avrebbero preso parte centinaia di persone, e tanti eventi che nella normalità si sarebbero dovuti tenere nei prossimi gironi non si faranno». E aggiunge: «Nel giro di un paio di settimane avremo un quadro più preciso della situazione. Se saremo al punto di oggi bisognerà prendere in considerazione l'ipotesi del rinvio delle comunali». Il presidente del Consiglio regionale Roberto Paccher non si sbilancia: «Siamo in un momento complesso. Mi schiero con il presidente Fugatti che ha sempre sostenuto che i provvedimenti vanno presi in base a come si comporterà il virus, se cioè si diffonderà o rallenterà».
Paolo Ghezzi (Futura) è combattuto: «Con lo spostamento del referendum non va escluso che ci sia un "election day". Difficile capire come muoversi. Avremo una campagna elettorale inedita, ma mi piacerebbe che, se non ci saranno motivi di carattere sanitario che lo sconsigliano, il voto resti al 3 maggio». Sottoscrive le sue parole la sua compagna di gruppo Lucia Coppola : «Vanno dati segnali di ritorno alla normalità. Per il seguente motivo mi auguro che non ci siano rinvii. In uno scenario simile i candidati meno conosciuti in tale scenario saranno purtroppo più penalizzati dei big». Lorenzo Ossanna (Patt) è sintetico: «Stiamo tranquilli. A fine mese ne riparliamo. Adesso è prematuro decidere». A favore del rinvio delle elezioni anche la candidata sindaca del terzo polo Silvia Zanetti .