Ammainare la bandiera europea? Fugatti si pente di Facebook, ma non del messaggio «sovranista»
E’ lecito che Maurizio Fugatti abbia delle idee, e che gli piaccia l’idea di ammainare la bandiera dell’Europa Unita. Ma forse è meglio che - come Presidente della provincia - lo sostenga su Facebook.
Dopo il “post” social di mercoledì pomeriggio, in cui Fugatti rilanciava il video del suo conterraneo Marsilli che tirava giù il vessillo, lo annodava e proclamava “L’Europa è finita”, Fugatti dopo 24 ore ammette mezzo pentimento.
Ne ha parlato alla fine della conferenza stampa sul coronavirus: «Quello che penso io dell’Europa è chiaro, ho citato il premier Conte. A qualcuno - e mi è stato fatto notare - può essere non piaciuto il modo in cui è stato veicolato. Io sono convinto delle mie idee. Ma come presidente della Provincia io lo devo saper cogliere il monito sulle modalità. Mi sento, costruttivamente, di raccogliere questa indicazione. Ma sul merito delle idee, nulla cambia».
Quindi: Fugatti resta a favore dell’eliminazione delle bandiere europee. Come presidente della Provincia non le farà togliere dai palazzi, e come presidente della Provincia non lo metterà più su Facebook. Ma il problema è che lo pensa, ed è d’accordo.
Quindi vale il suo commento di mercoledì: «L’atteggiamento dell’Unione Europea nei confronti del nostro Paese mi ha profondamente deluso. Oggi in un momento nel quale l’Italia si trova in grave difficoltà mi sono sentito abbandonato da questa Europa che non solo non ci ha dato nessuna risposta concreta, ma non è venuta incontro a nessuna delle nostre richieste. Bruxelles sembra ignorare la grave situazione in cui è sprofondata l’Italia non solo dal punto di vista sanitario, ma anche produttivo.
Io credo nell’Europa, ma in un’Europa unita che si prenda cura dei Paesi che sono in difficoltà».
Il problema che le idee ed i pacati ragionamenti di Fugatti, uomo della Lega di governo, hanno dato oggi la stura ai leghisti «da battaglia» che sono meno felpati di lui. Ed ecco fioccare dall’Ufficio Stampa della Lega Trentino una serie di comunicati a nastro, per «battere il fero finché è caldo».
Come il consigliere provinciale Devid Moranduzzo, il quale non esita a pubblicare su Facebook una foto di palazzo Thun (che c’entra? E’ la sede del Comune, non della Provincia) con la bandiera europea attraversata da una grossa X rossa. Poi manda una nota scritta rivolta a Franco Ianeselli, candidato sindaco del centrosinistra a Trento che ieri aveva criticato Fugatti: «Franco devi accettare che quel mainstream che tanto ami propagandare - e lo sappiamo che tu punti tutto solo sulla propaganda europeista - non regge alla situazione che l’Italia in questo mese ha affrontato. Non trovo nulla di male in una tua dichiarazione in cui ammetti - con umiltà e da persona al fianco delle persone - che quest’Europa non è vicina alle classi deboli, ai commercianti, alle partite IVA e agli italiani. È inutile cercare di rincorrere con manifesti, a sfondo blu sovranista, le istanze della Lega e dei partiti populisti: è necessario innanzitutto capire perché tanta gente che semmai una volta votava partiti vicini al Sindacato di cui eri Segretario oggi vota Lega. Ti posso assicurare che non è per slogan, ma perché la gente ogni giorno di più sta prendendo coscienza del fatto che questa Europa così come è non va bene».
Idem per l’altro consigliere provinciale leghista Gianluca Cavada che pubblica la foto del pennone di Cavalese dal quale vuole togliere la bandiera europea. E l’Ufficio Stampa dirama il suo pensiero: «Io mi sento orgoglioso di essere Trentino e dichiaro con orgoglio che vorrei vedere sventolare la nostra bandiera del Trentino al fianco di quella Italiana, non la voglio tenere nascosta in qualche scaffale, voglio che sia ben visibile. Affermo ciò perché è giustissimo avvalorare la nostra comunità valligiana che si è resa sempre disponibile, sia per il volontariato, quanto per la solidarietà: siamo un’eccellenza in questo e la dimostrazione sta nel fatto che l’Ospedale di Fiemme è stato costruito grazie all’ingente contributo della nostra magnifica Comunità e non grazie a fondi europei» dice Cavada. Che però sorvola sul fatto che da quando è stato costruito l’ospedale di Fiemme oggi, grazie ai fondi europei, dei Psr e Leader, anche in Fiemme sono piovuti milioni di aiuti comunitari.
Stesso indirizzo, Ufficio Stampa Lega Trentino, per un corposo e battagliero comunicato della capogruppo leghista Mara Dalzocchio, la quale no si trattiene dall’accusare la stampa di parte, i giornalisti e la sinistra: «Una sinistra priva di empatia nei confronti dei cittadini non riesce a comprendere che la stragrande maggioranza dei trentini e degli italiani stanno riflettendo sul fatto che questa Europa proprio non va.
Il gesto di Fugatti è proprio il gesto di un rappresentante dei trentini che si è fatto carico di queste domande e ha espresso il malcontento della nostra comunità non usando quel politicamente corretto che ci ha rovinati. Anche i fondatori dell’Europa, vedendo come si sta muovendo quest’ultima, non approverebbero tali comportamenti. Ormai non fanno più notizia le dichiarazioni dei giornalisti di parte e dei soliti politici di sinistra, o aspiranti tali, che ritengono l’Europa alla stregua di un dogma religioso intoccabile».
Insomma: la linea dettata dal Capitano Matteo Salvini è qurlla di martellare sull’Europa che fa schifo. C’è chi dice - in maniera troppo semplicistica e non provata - che dietro tutto questo ci siano manovre social delle armate informatiche di Putin. Più realisticamente, la Lega ha bisogno di reperire nemici. E l’Europa, come la Merkel, sono nemici perfetti per la propaganda sovranista. Dall’Ungheria all’Inghilterra di Boris Johnson, piazza Dante compresa.
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