Veneto, sì da oggi al jogging e apertura alle seconde case I parrucchieri si incatenano
E' consentito in Veneto lo spostamento individuale per attività motoria e all'aria aperta, anche in bicicletta in tutto il territorio del Comune di residenza, con obbligo di evitare gli assembramenti e di rispetto della distanza un metro, con mascherina e guanti e garantendo l'igiene. Lo prevede una nuova ordinanza del presidente Luca Zaia, che entrerà in vigore dalle ore 18.00.
E' consentito anche lo spostamento individuale su tutto il territorio regionale per recarsi alle seconde case di proprietà o alle imbarcazioni ormeggiate al di fuori del Comune di residenza per la manutenzione e la riparazione. Lo prevede la nuova ordinanza annunziata oggi dal presidente Luca Zaia. Relativamente a queste norme le prescrizioni entreranno in vigore alle ore 6.00 di domani.
La nuova ordinanza del Veneto sugli spostamenti prevede l’autorizzazione della “vendita di cibo per asporto tramite veicolo, senza uscita di passeggeri”.
«Non ho nessuna volontà di sollevare conflitti né di politicizzare la questione, ma bisogna trovare una soluzione. Quello che fa il Governo non funziona perché il ragionamento che sottende dà un approccio sbagliato alla questione». Lo ha sottolineato il presidente del Veneto Luca Zaia, a proposito del Dpcm sulla Fase 2.
«Dobbiamo tornare - ha aggiunto Zaia - a una visione più massiccia e semplice, sennò non ne veniamo fuori. Si ascoltano gli scienziati, ma gli scienziati si smentiscono. Non dobbiamo però discutere della scienza, che è sacra, ma della vita dei cittadini. Dobbiamo parlare della vita delle persone, non fare terrore con le parole. È banale dire che la casa può essere veicolo d’infezione, ma si incute il terrore nella gente», ha notato.
Quanto alle prescrizioni e ai tempi sulle riaperture di esercizi commerciali per Zaia «la ragionevolezza e il buon senso ci dicono che non può funzionare così. Cosa vai a dire ai barbieri o ai parrucchieri, che a giugno non sono a rischio ma prima sì? In base a quali regole? Se virus c’è, c’è sempre. Per assurdo - ha puntualizzato - non avremmo dovuto chiuderli mai, per ridurre gli assembramenti che sicuramente ci saranno a giugno. Le Regioni non hanno mai chiuso la porta, ma hanno bisogno di risposte».
Intanto due titolari di un negozio di parrucchiere a Padova si sono incatenati stamane in segno di protesta contro le misure anti-contagio che - anche nell’ultimo Dpcm - impediscono la riapertura di queste attività commerciali.
I titolari del salone Dolce Vita’, in corso Milano, si sono legati ai polsi e al corpo una catenella di quelle usate per le delimitazioni nelle file, ed hanno spiegato in una conferenza stampa improvvisata i motivi della protesta. “Non possiamo rimanere chiusi ancora - hanno detto Agostino Da Villi e Stefano Torresin - siamo pronti per aprire,rispetteremo le norme, ma non possiamo rimanere fermi”.