Dopo 24 ore di seduta anche notturna approvato in Consiglio Provinciale il disegno di legge per la «ripartenza»
Ci sono volute 24 ore di lavori del Consiglio Provinciale per approvare il disegno di legge «Covid» presentato dalla giunta provinciale, che contiene le misure per la «ripartenza» soprattutto economica del Trentino. La votazione finale è arrivata oggi alle 10,27.
In questo modo il Trentino entra ufficialmente nella cosiddetta “Fase 2” con le norme che contengono ffra l’altro sostegno delle famiglie, dei lavoratori e delle imprese di ogni settore economico, colpite dagli effetti della pandemia di Coronavirus. Uno strumento complesso, che impegna risorse per complessivi 150 milioni di euro, a cui si aggiunge il rifinanziamento del Protocollo siglato con il sistema bancario per garantire l’accesso al credito, con 250 milioni di euro che si sommano ai 250 già stanziati, e l’intervento di sospensione del pagamento dell’Imis, e delle altre tasse locali, per complessivo 175 milioni di euro. In tutto - spiega un comunicato stampa della Giunta - la Provincia mobilita quindi un totale di 825 milioni circa per superare questo momento particolarmente difficile.
Ma le cifre da sole, ovviamente, non dicono tutto. «Questo disegno di legge – ha spiegato il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti – riguarda soprattutto il sostegno degli operatori economici gravemente danneggiati dagli effetti del Coronavirus, il sostegno al reddito dei lavoratori e delle altre persone in condizione di sofferenza, il sostegno alla competitività, all’innovazione e all’internazionalizzazione del sistema economico, la semplificazione dei provvedimenti e la digitalizzazione».
Il presidente Fugatti, nel presentare la nuova misura, ha ricordato che «la crisi andrà a pesare sul bilancio provinciale per una cifra fra i 350 e i 400 milioni. Si tratta grosso modo della stessa cifra di cui abbiamo parlato con il Governo, a proposito del contributo straordinario che il Trentino versa per contribuire al risanamento del bilancio dello Stato dal 2008, quindi da quando, con un’altra grave crisi, è stato necessario fare uno sforzo maggiore per sostenere i conti pubblici italiani. Oggi, a causa del Covid 19, i bilanci nazionali, ma anche quelli europei, necessariamente non possono essere più in regola. Le risorse che versiamo allo Stato, e che in base allo Statuto di Autonomia spetterebbero al Trentino, devono quindi tornare a noi. Altrimenti, ci troveremmo in difficoltà nel sostenere le competenze che lo Statuto ci assegna. Il Governo ci ha assicurato una risposta in tempi brevi. Quando la Provincia potrà dunque impegnare in questo disegno di legge dipenderà anche dall’andamento della trattativa. In ogni caso, la Provincia, con i vari interventi realizzati fino ad oggi, compreso questo nuovo DDL, ha messo in circolazione 825 milioni di euro. All’interno del DDL, lo ricordiamo, vi è anche l’intervento, molto atteso, riguardante i contributi a fondo perduto. Per quanto riguarda la partita del debito, attendiamo anche qui di vedere come si concluderà la trattativa con il governo centrale».
L’assessore allo sviluppo economico Achille Spinelli aveva ieri illustrato gli assi della manovra, elaborata anche con il contributo del gruppo di esperti nominato dalla Provincia. «Questo di oggi è il secondo passaggio di una manovra iniziata con la legge 2, che ha istituito il Fondo per la ripresa del Trentino. L’intervento di oggi è complesso e differenziato, e con il suo effetto moltiplicatore sul sistema economico movimenta in tutto risorse pari a 402 milioni di euro.
Innanzitutto, però, abbiamo l’intenzione di fare sottoscrivere dei Protocolli etici ai vari attori del sistema economico, per porre alcuni paletti molti rigidi da cui non ci scosteremo nella fase della ripresa, in sintesi: regolarità nel pagamento dei dipendenti e dei fornitori; sicurezza sul lavoro; mantenimento della forza lavoro; valorizzazione delle filiere locali; sostenibilità ambientale degli interventi.
Sul versante dell’aiuto a imprese e professionisti, partiamo dall’accesso al credito: con questo intervento aggiungiamo 250 milioni a quanto previsto con il Protocollo siglato con le banche per arrivare a complessivi 500 milioni totali. Fino a 25.000 euro si potrà ottenere un credito più facilmente, garantito dal Fondo di garanzia nazionale, con la copertura totale degli interessi per 24 mesi a carico della Provincia. Sopra i 300.000 euro e fino a 1.250.0000 si apre la possibilità di erogare nuovi mutui, in favore qui delle imprese più grandi».
Il DDL prevede l’erogazione di contributi a fondo perduto per imprese fino a 9 addetti che hanno subito gravi danni, ovvero fino a un -50% del fatturato nel periodo marzo-maggio rispetto allo scorso anno. L’intervento interesserà le imprese ma anche i professionisti.
«Prevediamo anche un sostegno al pagamento degli affitti sostenuti, di nuovo, da imprenditori o professionisti: ci sarà un contributo a fondo perduto pari al 50% del canone nel limite di 3000 euro sul trimestre marzo-maggio. Intendiamo però agire anche sul versante dei proprietari degli immobili: se il proprietario rinuncia al canone, otterrà un credito di imposta di pari valore» ha detto Spinelli.
Il DDL prevede un Fondo per lo sviluppo dell’agricoltura: le risorse saranno destinate principalmente allo sviluppo di progetti innovativi o a carattere internazionale. Al fondo contribuiranno anche altri soggetti oltre la Provincia.
Venendo alle misure per il sostegno al reddito, la Provincia finanzierà il Fondo di solidarietà del Trentino, che Roma finora non ha finanziato, a fronte di una crisi che ovviamente lo sta mettendo a dura prova. Il Fondo come noto copre i lavoratori lasciati scoperti dalla Cassa integrazione e in condizioni normali viene alimentato in maniera paritetica da lavoratori e imprese.
Verrà inoltre anticipata l’erogazione degli ammortizzatori sociali attraverso un Fondo di garanzia che consentirà a Confidi di procedere a copertura dei lavoratori rimasi senza sostegno.
C’è inoltre la previsione di intervenire in maniera estremamente rapida, attraverso l’assegno unico, nei confronti dei lavoratori stagionali e discontinui, che non hanno più la prospettiva di trovare un lavoro nella stagione estiva. Le risorse impiegate sono pari a 5 milioni.
La Provincia incrementerà anche il sostegno al bonus alimentare, mentre imprenditori o professionisti che che cessano la loro attività, e che sono di fatto gli unici soggetti privi ci alcuna copertura, potranno ricevere un trattamento straordinario, di 600 euro mensili, a fronte della frequentazione di corsi di Agenzia del lavoro e alla partecipazione ai bandi di Trentino Sviluppo.
Verranno utilizzati sempre più i lavoratori del Progettone anche per nuove attività, molto apprezzate, come la preparazione dei kit di protezione e le sanificazioni, e si conferma la volontà di concedere un bonus per il personale sanitario, a riconoscimento del proprio impegno straordinario nell’emergenza. Misura contestata dai sindacati del settore, che giudicano la somma messa a disposizione «un obolo, una presa in giro» per gli «eroi anti-Covid» tanto ringraziati a parole.
Fra gli altri interventi previsti dal DDL, contributi per investimenti e consulenze delle imprese per realizzare misure di sicurezza anti-Covid, ma anche per potenziare la digitalizzazione e l’innovazione in generale, lo sviluppo di una piattaforma tecnologica evoluta per il commercio elettronico in Trentino, che si appoggerà ad una rete distribuitiva di qualità, gli incentivi per la nuova imprenditorialità, gli interventi per la semplificazione dei procedimenti e la cosiddetta Agenda digitale.