Venerdì 15 riaprono i negozi in Trentino Da lunedì prossimo tutto il resto: bar, ristoranti, parrucchieri ed estetiste
Nel consueto aggiornamento quotidiano sull'emergenza Coronavirus in Trentino, il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, oggi ha comunicato che ci sono stati 28 nuovi casi, di cui 6 negli ultimi 5 giorni.
I decessi sono stati 2, entrambi nelle Rsa, mentre le terapie intensive sono 9, i tamponi effettuati sono stati 1.678. L'obiettivo è ora quello di 2.000 tamponi.
Oggi la giunta provinciale si è riunita per approfondire una serie di novità sulla "fase 2". E ha deciso di anticipare la riapertura dei negozi da venerdì 15.
"Il governo - ha spiegato Fugatti - non ha ancora dato ipotesi di aperture sugli spostamenti da una regione all'altra. Noi con il Veneto ci siamo posti il problema dei comuni trentini che confinano con comuni veneti. Gli spostamenti tra i due comuni che confinano sono possibili. Per capirci, chi abita a Rovereto e vuole andare a Caprino Veronese non può andare. E neanche chi abita ad Avio perché non confina, ma da Avio possono andare a Dolcè perché i territori si toccano. Così come chi abita a Imer può andare a Sovramonte o a Lamon. Capisco che è troppo poco ma siamo stati i primi a prevedere questi spostamenti".
"Sulle ripartenze - aggiunge il presidente - avevamo chiesto le riaperture dei negozi dall'11 maggio e di tutto il resto dal 18 maggio. Il governo ha comunciato che dal 18 maggio c'è riapertura del commercio al dettaglio. Le Regioni e Province autonome possono aprire anche parrucchieri, estetiste, bar e ristoranti. La giunta provinciale oggi si è riunita e ha fatto una valutazione per costruire le riaperture nei prossimi giorni. Quindi chiederemo riaperture bar e ristoranti e parrucchieri da lunedì 18, ma prima abbiamo deciso di riaprire da venerdì 15 maggio solo il commercio al dettaglio, come consentito dalla norma della legge provinciale che abbiamo approvato".
"Le riaperture anticipate di due giorni da venerdì 15 - spiega Fugatti - dei negozi va in una logica di gradualità. Lo faremo rispettando i protocolli di sicurezza nazionali e locali. In queste ore lavoriamo con le categorie".
Sui protocolli nazionali il governatore ha aggiunto: “Sono un po’ stringenti, è un dato di fatto. Cerchiamo di rispettarli pur mettendo in condizione di lavorare i nostri imprenditori. Ad esempio ai ristoranti dobbiamo garantire da una parte la salute dei clienti e dei lavoratori e dall’altra dobbiamo mettere le persone in condizione di lavorare”.
Proprio oggi si è scatenata la polemica tra i sindacati e l’assessore proviciale al turismo, Roberto Failoni, sui protocolli di sicurezza per le riaperture.
«Invece di valorizzare l’apporto costruttivo che tutte le parti hanno garantito nelle varie riunioni, anche quando alcuni, come noi, non hanno condiviso le scelte dell’esecutivo, l’assessore non rinuncia alle battute demagogiche contro i sindacati. Evidentemente a Failoni la polemica serve a coprire i propri errori». In una nota congiunta, i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti replicano all’assessore provinciale al turismo Roberto Failoni, che ha parlato di una pletora di rappresentanti dei lavoratori ai tavoli provinciali per la definizione delle linee guida di settore per le riaperture.
«Evidentemente l’assessore Failoni, noto anche per essere l’albergatore che ospita il capitano Salvini nelle sue vacanze, è abituato a gestire altri tipi di tavoli rispetto a quelli provinciali sulla sicurezza. Lo giustifichiamo quindi per non aver capito che il vero problema non sono i sindacati, ma la dichiarata assenza dei rappresentanti dell’Inail, che rende zoppa e incerta l’efficacia delle linee guida provinciali sulla riapertura di ristoranti e negozi in Trentino», scrivono gli esponenti sindacali.
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