Riconoscimento facciale, Microsoft non vende il software alla polizia Usa perché mancano le norme d'uso
Continua a far discutere la tecnologia del riconoscimento facciale, sempre più sofisticata e peraltro, come notano molti esperti, non scevra di punti deboli e rischi di errore.
Ma oltre agli aspetti strettamente tecnologici, a preoccupare sono gli usi che di questa forma di controllo possono fare gli Stati, specie laddove i sistemi sono tendenzialmente autoritari.
In Cina, per esempio, è già diffuso in varie zone l'impiego delle telecamere di riconoscimento per individuare e sanzionare comportamenti o per altri scopi difficilmente conciliabili con l'idea democrartica di stato di diritto.
Anche negli Stati Uniti c'è preoccupazione e ora Microsoft fa sapere non venderà il suo software per il riconoscimento facciale alla polizia americana fino a quando non ci saranno legge per regolare l'uso della tecnologia.
Lo afferma il presidente di Microsoft, Brad Smith, nel corso di una conferenza virtuale del Washington Post. "Abbiamo deciso che non venderemo il software per il riconoscimento facciale ai dipartimenti di polizia americani fino a quando non avremo una legge nazionale basata sui diritti umani che governerà questa tecnologia", mette in evidenza Smith.
La California intanto si prepara forse a un'altro passo nel settore della tecnologia. Il Senato ha approvato un disegno di legge che mette un freno all'uso del riconoscimento facciale nelle telecamere della polizia, per i prossimi tre anni. La norma, che necessita dell'approvazione dell'Assemblea dello Stato e la firma del governatore per diventare legge, è stata accolta con favore dall'American Civil Liberties Union (Aclu), promotrice di un esperimento per verificare come questo tipo di tecnologia non è ancora perfezionata e commette degli errori.
Ad agosto l'Aclu aveva sottoposto alcuni parlamentari ad un esperimento di sorveglianza: i loro volti erano stati inseriti nel software di riconoscimento facciale 'Rekognition' di Amazon e confrontati con un database di 25mila foto segnaletiche di persone arrestate. Ventisei partecipanti all'esperimento sono stati erroneamente identificati con questi ultimi.
Il disegno di legge arriva tra le crescenti preoccupazioni per il riconoscimento facciale negli spazi pubblici. Città come San Francisco e Oakland hanno approvato divieti più ampi sull'uso di questa tecnologia, mentre il Massachusetts sta prendendo in considerazione una moratoria a livello statale. E ad aprile a New York è completamente fallito l'esperimento che doveva verificare i volti di chi guidava le auto che passavano su uno dei ponti della città, con nessun viso rilevato con precisione accettabile.
Qualche mese fa una serie di associazioni per i diritti umani e digitali hanno scritto un appello ad Amazon, Google e Microsoft affinché non vendano la loro tecnica di riconoscimento facciale ai governi. Mentre, secondo una recente ricerca del the Pew Research Center, più della metà degli americani è favorevole ad un uso "responsabile" di questa tecnologia per la sicurezza.