Calcetto, basket, beach volley: ora si può anche in Trentino Via libera anche ai buffet
Lo aveva promesso e lo ha fatto: la scorsa settimana il presidente Maurizio Fugatti aveva spiegato che avrebbe atteso ancora qualche giorno prima di firmare il via libera tanto atteso per gli sport da contatto. «Entro il prossimo weekend ci sarà la nuova ordinanza», ci aveva detto. E infatti, puntualissima, ieri pomeriggio è arrivato il nuovo documento, il numero 36, con il via libera, rinviato per un paio di settimane in attesa di qualche segnale dal governo.
«Dalla data dell’ordinanza (quindi da ieri, 3 luglio ndr) sono consentiti gli sport di contatto e di quadra, nel rispetto delle linee di indirizzo nazionali», si legge. Le norme, che sono ovviamente diverse da sport a sport, prevedono che non si acceda al luogo dell’attività con febbre o altri sintomi da almeno tre giorni. Inoltre, se si tratta di allenamenti “ufficiali”, qualche responsabile o dirigente dovrà tenere un registro dei presenti, mantenendo il foglio per almeno quattordici giorni.
Poi vengono ricordate tutte le regole ormai note, dall’attenzione all’igienizzazione alla ventilazione se si fa attività in spazi chiusi.
Insomma, da ieri in Trentino si può tornare legittimamente a fare allenamento ma anche a fare qualche partita tra amici. L’invito della Provincia è comunque quello di mantenere alto il livello diattenzione e a rispettare le norme.
L’ordinanza di ieri non si limita solo allo sport. Una novità riguarda il servizio di buffet, che torna a essere permesso pur nel rispetto delle linee guida.
Regole, in realtà, piuttosto restrittive. Prima di tutto il cliente deve essere informato sulle regole, deve indossare la mascherina e deve igienizzare le mani. Poi sarebbe meglio che il personale di sala, garantendo la distanza del cliente, se ne occupi direttamente. Senza il personale la modalità self-service può essere consentita solo con prodotti confezionati in monodose
o su piatti pronti e protetti con pellicola. Se si optasse per far prendere il cibo direttamente ai clienti, ci vorrà personale che sorvegli le operazioni, non ci dovranno essere pinze, coltelli o altri utensili di uso “promiscuo”
e non potranno essere utilizzate le “campane” per coprire i vassoi. Insomma, si può ma di fatto non si può.