Il Papa cambia i segretari nuovi incarichi nell'agenda e nei consultori dei Santi
Arriva a Casa Santa Marta un nuovo segretario per Papa Francesco. È don Fabio Salerno: 41 anni, calabrese, con una esperienza diplomatica già consolidata presso Nunziature, Missioni permanenti della Santa Sede, e in Segreteria di Stato. Affiancherà il «prete di strada» uruguayano, don Gonzalo Aemilius, che era stato chiamato lo scorso gennaio a sostituire monsignor Fabián Pedacchio Leániz.
Lascia invece questo ruolo di assistente stretto del Papa monsignor Yoannis Lahzi Gaid, segretario dall’aprile 2014.
Egiziano, copto-cattolico, mons. Gaid è stato fondamentale nella preparazione dei viaggi del Papa nel mondo arabo. Manterrà l’attuale incarico di membro dell’Alto Comitato per la Fratellanza Umana, che era nato dopo la firma dello storico documento ad Abu Dhabi da parte di Papa Francesco e del Grande Imam di Al-Azhar Al Tayebb.
Nuovo cambio della guardia dunque tra le persone che hanno in mano l’agenda del Papa e che lo accompagnano nel disbrigo degli affari quotidiani. Ruolo in un certo senso emerso maggiormente proprio in questo periodo di pandemia. Con il pontefice impossibilitato ad avere incontri con la gente, sono stati proprio i segretari ad accompagnare le sue quotidiane celebrazioni a Santa Marta trasmesse per settimane in streaming.
Si tratta di «un normale avvicendamento di persone, disposto da Papa Francesco per i collaboratori della Curia Romana», ha spiegato oggi il direttore della sala stampa vaticana Matteo Bruni. D’altronde non è una novità per Papa Francesco che scelse, una volta eletto Papa, di non portarsi a Roma collaboratori da Buenos Aires. E di fatto, con i continui cambi, ha interrotto la tradizione degli assistenti storici dei pontefici, dal cardinale Stanislaw Dziwisz, che accompagnò Karol Wojtyla per quasi quarant’anni, da Cracovia al soglio pontificio, a mons. Georg Gaenswein, che ha seguito tutto il pontificato di Benedetto XVI e continua ancora oggi a stare accanto al Papa emerito. Stesso ruolo ebbero mons. Loris Capovilla, segretario particolare di Giovanni XXIII, e mons. Pasquale Macchi, sempre accanto a Papa Paolo VI.
Francesco invece ha scelto di interpretare questi incarichi come «normali» ruoli in Curia per i quali predilige un certo movimento. D’altronde il Papa argentino cura personalmente molti dei suoi rapporti, tra lettere, telefonate e anche incontri che molte volte non rientrano, per la loro riservatezza, neanche nell’agenda ufficiale.
Oggi il Papa ha anche scelto un gruppo di nuovi consultori per uno dei dicasteri vaticani, quello che cura le Cause dei santi.
E anche in questo caso una conferma della linea di Bergoglio sulla Curia che vede sempre più laici e donne ricoprire ruoli una volta affidati solo agli ecclesiastici.