Legge Gilmozzi, dopo la deroga le nuove seconde case saranno al massimo 800
La Provincia mette in ordine i numeri della sospensione per due anni (fino alla fine del 2021) della legge Gilmozzi sulle seconde case. Secondo le previsioni dei tecnici dell’assessorato all’urbanistica, in capo al vicepresidente della giunta, Mario Tonina (Progetto Trentino), infatti, anche se tutti i Comuni interessati dalla legge Gilmozzi (78), dovessero dire sì alla trasformazione in case vacanza del 10% degli immobili residenziali, si arriverebbe a un totale di 800 edifici da 400 metri cubi ciascuno, equivalenti alla cubatura di 800 appartamenti da 120 metri quadrati con una cantina o un garage annessi. Insomma, non un’invasione di appartamenti: se si considera che i Comuni interessati sono appunto una ottantina, di fatto in media si arriva a 10 edifici per ciascu ente locale interessato.
«Non si tratta di migliaia di appartamenti - spiega lo stesso Tonina - e anche l’effetto non è così dirompente come si è dipinto».
La previsione della Provincia, tra l’altro, è quella sull’effetto massimo che potrebbe esserci con la nuova norma approvata con il voto positivo all’assestamento.
Il punto di partenza dell’assessorato è stata la previsione dei Prg dei 78 Comuni sottoposti oggi alla legge Gilmozzi sul residenziale presente nel proprio territorio, il 10% del quale può diventare seconda casa, ovvero appartamento per le vacanze. Ebbene, spiega Tonina, i calcoli ci dicono che se tutti i Comuni applicheranno la norma (ma entro fine anno i consigli comunali dovranno decidere se accogliere o meno la chance) si arriverà a 350.000 metri cubi. Se si pensa che un edificio di 400 metri cubi equivale a un alloggio di circa 120 metri, si può pensare che al massimo si arriverà a 800 edifici. Non si può parlare di interventi su singoli appartamenti, visto che la misura non può riguardare il singolo alloggio, ma solo edifici interi, perché si deve certificare un miglioramento della certificazione energetica e un miglioramento architettonico che possono esserci di fatto solo nel caso di edifici singoli (villette, case familiari, condomìni).
La deroga alla legge Gilmozzi, che tornerà in vigore dal primo gennaio del 2022, ha spaccato il Consiglio provinciale durante la discussione sull’assestamento, con l’opposizione contraria a lasciar passare una sospensione della norma.
Il risultato viene considerato non particolarmente di peso dal presidente dell’Ance, Giulio Misconel. Per il presidente dell’associazione delle imprese edili del Trentino, «serviva più coraggio, perché secondo noi tutto il costruito andrebbe messo a disposizione di tutti, turisti compresi, a costo di far pagare oneri di urbanizzazione più costosi e risarcire così i Comuni.
Questa è la nostra posizione».