La Svp si arrabbia, Claudio Cia (di Fratelli d'Italia) si fa da parte: "lascio la giunta regionale"
Claudio Cia annuncia le sue dimissioni da assessore regionale dopo l’adesione a Fratelli d’Italia e le proteste della Svp che ne hanno chiesto la testa.
«Credo sia utile ribadire - scrive Cia su Facebook - che non ho la minima intenzione di restare nell’incarico in giunta, qualunque sia la conclusione della ?verifica? che per primo io auspico, così che tutti possano chiarire quali siano le loro intenzioni e le ragioni dell’alleanza; chiedo solo la trasparenza e l’onestà di argomentarlo. Io poi dirò la mia, in piena sintonia con la posizione, sempre chiara e coerente, espressa da Fratelli d’Italia. L’ho detto sin dall’inizio e lo ribadisco ancora oggi. Non mi presto ad alimentare azioni strumentali e pretestuose di partiti che sparano contro chi non è come loro o la pensa in modo diverso». L’adesione nei giorni scorsi dell’assessore regionale trentino, Claudio Cia, a Fratelli d’Italia, dopo aver sciolto il suo movimento civico «Agire» è diventato infatti un caso politico per la Regione Trentino Alto Adige con la reazione dei rappresentanti della Svp che si ritrovano tra gli alleati di giunta regionale un esponente del partito di Giorgia Meloni. «Non si può fare come se niente fosse - ha dichiarato il presidente della Provincia di Bolzano e della Regione, Arno Kompatscher - la posizione di Fratelli d’Italia su minoranze ed autonomia non sono conformi a quelle della maggioranza. Ne ho già parlato con l’Obmann, Achammer, e con il presidente della Provincia di Trento, Fugatti. Serve un chiarimento».
È quanto ha chiesto anche l’Obmann della Svp, Philipp Achammer. «Non ci sarà alcuna rottura di tabù sottobanco.
Abbiamo sempre tracciato una linea di chiara distanza da Meloni ed i suoi seguaci», ha dichiarato al Dolomiten. Sulle stesse posizioni della Svp è anche il Patt con il segretario Simone Marchiori che ha dichiarato: «Assieme alla Svp chiediamo che Fratelli d’Italia non faccia parte della Giunta regionale».
«Il partito della destra italiana, finora senza esponenti in Provincia, - osserva Marchiori - può da questo momento contare su Claudio Cia, passato armi e bagagli fra gli eredi missini. Ciò consentirà, a cascata, la creazione di un gruppo consiliare regionale di FdI, composto da Cia stesso e da Alessandro Urzí, ma anche l’ingresso in automatico di questo partito in Giunta regionale».
Secondo il Patt «Il cambio di casacca di Cia stride, infatti, con il suo definirsi autonomista, vicino alle tradizioni e alla storia di questa terra».
«La presenza di Fratelli d’Italia in Giunta regionale - conclude Marchiori - rappresenta uno scoglio insormontabile per il Patt, che della maggioranza regionale è parte integrante».
Adolfo Urso, commissario provinciale di Fratelli d’Italia in Trentino, aveva subito gettato acqua sul fuoco annunciandone le dimissioni: «Cia ha affermato sin dalle prime dichiarazioni che avrebbe lasciato l’incarico in coerenza con le posizioni espresse da Fratelli d’Italia e da parte mia ho sempre ribadito in ogni contesto, anche nei colloqui in merito con gli alleati in Provincia, che Fratelli d’Italia è forza alternativa alla SVP e quindi alla opposizione in Regione, cosa che sarà ribadita ovviamente anche all’atto della costituzione del gruppo regionale che potrà avvenire proprio con la adesione di Cia».
In Consiglio Provinciale a Trento: con una lettera al presidente del Consiglio provinciale di Trento, Walter Kaswalder, il consigliere provinciale Claudio Cia ha comunicato che la denominazione del proprio gruppo consiliare cambierà, dal primo gennaio 2021, da Agire per il Trentino a Fratelli d’Italia.
Essendo l’unico esponente del gruppo subentrato al precedente da lui guidato e che cessa di esistere, Cia ne è anche il legale rappresentante. Continuerà, quindi, a partecipare, ma ora per conto di Fratelli d’Italia, alla conferenza dei capigruppo.
Attualmente Cia è anche presidente della quarta commissione permanente del Consiglio, che si occupa di welfare e sanità, e componente effettivo della prima, competente in materia di istituzioni pubbliche e bilancio. Resta invece invariata la sede del gruppo, in via Manci 27, presso il Consiglio provinciale.