«Incitamento alla violenza» Twitter sospende l'account del presidente Trump
Con il suo account personale bloccato definitivamente, Trump twitta da quello ufficiale Potus (President of the United States). Ma Twitter cancella subito anche quei post.
Twitter sospende permanentemente l'account @realDonaldTrump, quello del presidente americano. "Dopo aver rivisto i recenti tweet da @realDonaldTrump, abbiamo deciso di sospendere permanentemente l'account per il rischio di ulteriore incitamento alla violenza", si legge in una nota del social network. "Disgustoso. Big Tech vuole cancellate tutti i 75 milioni di sostenitori di Trump", twitta Jason Miller, consigliere della campagna del presidente Usa uscente, commentando la decisione di Twitter.
"Vi sbagliate - dice Miller - se pensate che non prendano di mira voi dopo". Twitter in calo a Wall Street dopo la sospensione dell'account di Trump: i titoli del social network perdono il 2,78% nelle contrattazioni after-hours.
GLI ANTEFATTI
Joe Biden ha detto che il suo focus ora è sull'urgenza di affrontare la pandemia e la crisi economica, rispondendo in conferenza stampa alla domanda se sostiene l'impeachment contro Donald Trump. L'impeachment, ha aggiunto, è una decisione che spetta al Congresso.
'I 75 milioni di grandi patrioti americani che hanno votato per me, per l'America first, per renderla di nuovo grande, avranno una voce gigante a lungo in futuro. Non saranno disprezzati o trattati ingiustamente in nessun modo e forma": lo twitta Donald Trump rivolgendosi ai suoi elettori. "A tutti quelli che lo hanno chiesto, non andrò alla cerimonia di insediamento del 20 gennaio", ha inoltre twittato Trump.
Il 20 gennaio sono in calendario le cerimonie per il giuramento di Biden.
Donald Trump non ha nessuna intenzione di dimettersi: "zero". Lo riferiscono consiglieri della Casa Bianca a Cnn.
La Camera americana potrebbe procedere a un voto sugli articoli per l'impeachment la prossima settimana se il vicepresidente Mike Pence non invocherà il 25/o emendamento. Lo afferma la deputata democratica Katherine Clark, assistente della Speaker della Camera, Nancy Pelosi. Trump è "instabile" e un presidente instabile non può avere i codici nucleari, sottolinea, aggiungendo che "se il presidente non lascerà l'incarico volontariamente, il Congresso procederà con la sua azione".
La speaker della Camera Nancy Pelosi ha detto di non aver ancora sentito una risposta del vicepresidente Pence sul 25/mo emendamento, sollecitato da vari dem e anche da alcuni repubblicani per rimuovere Trump per aver fomentato l'attacco al Congresso. Pelosi ha parlato con il capo dello stato maggiore congiunto Mark Milley per precauzione, per prevenire qualsiasi eventuale iniziativa militare ostile o nucleare del presidente Trump. Pelosi ha parlato con il gen. Milley "per discutere le precauzioni disponibili per impedire a un presidente instabile di avviare ostilità militari o accedere ai codici di lancio e ordinare un attacco nucleare".
Secondo la speaker, la situazione di "questo presidente instabile non potrebbe essere più pericolosa". Nell'assalto al Congresso i manifestanti pro Trump hanno rubato anche un laptop dall'ufficio della speaker della Camerai, ha reso noto il suo staff.
L'avvocato della Casa Bianca Pat Cipollone ha discusso le proprie dimissioni con Trump, dopo che il presidente ha fomentato l'assalto al Congresso da parte dei suoi sostenitori. Lo riferisce la Cnn citando fonti dell'amministrazione.
Un agente della polizia del Congresso è morto in seguito alle ferite riportate durante l'assalto dei fan del tycoon Trump a Capitol Hill. Lo ha reso noto la polizia. L'agente Brian Sicknick stava "rispondendo alle rivolte di mercoledì 6 gennaio al Campidoglio ed è stato ferito mentre si opponeva fisicamente ai manifestanti - si legge in una nota -. Tornato in caserma è poi crollato. Portato in ospedale è però morto in seguito alle ferite".
Per la prima volta dopo settimane e settimane di tentativi per ribaltare l'esito del voto, Trump riconosce la sconfitta elettorale, pur senza mai citare Joe Biden. "Il Congresso ha certificato i risultati delle elezioni. Una nuova amministrazione sarà inaugurata il 20 gennaio. Il mio obiettivo ora è quello di assicurare una transizione dei poteri tranquilla e ordinata".
Il colpo di scena arriva con un video postato su Twitter in cui, il giorno dopo i tragici eventi dell'assalto al Congresso da parte dei suoi sostenitori, si rivolge agli americani condannando le violenze e lanciando un appello alla riconciliazione. "E' l'ora di raffreddare gli animi e di ripristinare la calma. Bisogna tornare alla normalità dell'America", ha affermato il presidente uscente, parlando dalla Casa Bianca e usando parole dure contro i protagonisti delle violenze avvenute a Capitol Hill: "Voi non rappresentate il nostro Paese. E coloro che hanno infranto la legge pagheranno", ha affermato, dicendosi scioccato da quanto accaduto e ribadendo come l'America deve essere il Paese del 'law and order'.
Stavolta nessun cenno ai presunti brogli e nessuna denuncia di elezioni truccate, ma solo un richiamo alla lotta per difendere la democrazia americana e assicurare l'integrità del voto: "Continuo fortemente a credere che dobbiamo riformare le nostre leggi elettorali per verificare davvero l'identità degli elettori e il diritto al voto e ripristinare la fiducia nel nostro sistema".
E ai fan dedica la chiusura del video: "So che siete delusi, ma voglio anche che sappiate che il nostro incredibile viaggio è solo all'inizio". La svolta è arrivata dopo una giornata in cui si sono rincorse le voci su una possibile rimozione dall'incarico di Trump prima del 20 gennaio, giorno in cui Biden si insedierà alla Casa Bianca. I leader democratici in Congresso, Nancy Pelosi e Chuck Schumer, hanno richiesto il ricorso al 25mo emendamento e, in caso contrario, si sono detti pronti anche a un nuovo impeachment. Ma il vicepresidente Mike Pence, che ha un ruolo fondamentale per innescare l'eventuale rimozione del presidente, sarebbe contrario. E anche Joe Biden ha fatto sapere di non essere interessato a una discussione divisiva che non aiuta a riunificare il Paese. Dunque l'ipotesi di un Trump cacciato dalla Casa Bianca prima del tempo sembrerebbe tramontare.
Anche se del ricorso al 25°emendamento avrebbero discusso il segretario al Tesoro Steve Mnuchin e il segretario di Stato Mike Pompeo, fino a pochi giorni fa due dei fedelissimi di Trump nel governo. Ma sulla testa del presidente uscente aleggia anche lo spettro di un'incriminazione per aver contribuito ad incitare quanto accaduto in Congresso: "Il Dipartimento di Giustizia prenderà in considerazione l'ipotesi di capi accusa per reati penali contro chiunque abbia giocato un ruolo nella vicenda", ha assicurato il procuratore federale di Washington, senza escludere un coinvolgimento anche di Trump. Quest'ultimo, secondo il New York Times, intanto continuerebbe a coltivare l'idea di auto graziarsi prima della fine del mandato, per proteggersi da possibili futuri procedimenti giudiziari a livello federale. Una grazia preventiva che potrebbe arrivare nei prossimi giorni.