Austria, Kurz prolunga il lockdown e critica le aperture in Alto Adige
L’Austria prolunga il lockdown nazionale fino al 7 febbraio, e il cancelliere Sebastian Kurz nell’annunciare ai connazionali l’imposizione di questo nuovo sacrificio, richiama l’esempio «negativo» dell’Alto Adige.
Secondo il capo del governo viennese, infatti, «la Provincia di Bolzano di Bolzano ha assunto decisioni sbagliate, non coraggiose bensì avventate: ha aperto il 7 gennaio e oggi sta chiudendo di nuovo. Dopo dieci giorni torna al blocco completo. Se si riapre troppo presto i contagi risalgono», ha dichiarato ieri in conferenza stampa, evidentemente ignorando che in realtà l’Alto Adige non ha richiuso, perché malgrado la zona rossa disposta da Roma, la Provincia autonoma intende far valere la propria linea e andare al contenzioso davanti al Tar.
Il protrarsi del lockdown e l’inasprirsi di alcune misure è motivato da Vienna con il diffondersi della cosiddetta variante inglese del coronavirus.
Inizialmente le chiusure erano previste fino al 24 gennaio.
Dal 25 verrà invece imposto l’uso di mascherine Ffp2 nei negozi e sui mezzi pubblici, mentre il distanziamento fisico è aumentato a 2 metri. L’Austria, con 8,9 milioni di abitanti, è al suo terzo lockdown, con solo i negozi essenziali aperti. I negozi non essenziali, i luoghi culturali, le palestre, le scuole e le facoltà sono stati chiusi.
Finora ha registrato circa 390 mila contagi e più di 7.000 morti.
Il consiglio scientifico aveva raccomandato di rendere obbligatorio il telelavoro e di estendere il confinamento.
Una minosranza di cittadini, però, non accetta le restrizioni. Sabato circa diecimila austriaci hanno manifestato a Vienna contro le misure anti-Covid. Con gli slogan «dimissioni del governo» e «la stampa è bugiarda», diversi cortei si sono formati per denunciare le restrizioni imposte da marzo dal cancelliere Sebastian Kurz alla popolazione nel tentativo di arginare l’epidemia di coronavirus.
Tra i manifestanti si contestano le cifre sui morti, definite «spazzatura», e ci si oppone al vaccino, tra le altre cose. I manifestanti sventolavano molte bandiere austriache e la maggior parte non indossava le mascherine e non rispettava il distanziamento sociale. Tra i partecipanti, anche l’ex vice-cancelliere di estrema destra Heinz-Christian Strache.